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Contibuti volontari INPS
 
Contributi volontari INPS per la pensione: Quanto si paga? 
di Ninni Raimondi 
 
 
Chi resta senza lavoro a pochi anni dalla pensione, o chi vuole integrare il proprio vitalizio, può pensare di coprire gli ultimi anni contributivi con versamenti volontari. 
Versamento dei contributi volontari INPS.  
 
Quanto si paga per andare in pensione? 
Il caso più comune in cui il lavoratore sceglie di versare i contributi volontari è quello del raggiungimento della pensione. Per maturare il requisito, se si resta senza lavoro a pochi anni dalla pensione, si può pagare di tasca propria la parte che sarebbe stata a carico del datore di lavoro. 
C’è anche chi decide di versare i contributi volontari per accrescere il montante contributivo e beneficiare quindi di una pensione più corposa. 
 
In ogni caso, è una scelta che comporta un esborso
Contributi volontari INPS per la pensione: quanto costano? 
Prima di addentrarci in qualche esempio concreto, occorre fare qualche precisazione su come funzionano i contributi volontari. 
Per ottenere l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria, si deve avere uno dei seguenti requisiti: 
almeno 5 anni di contributi (260 contributi settimanali ovvero 60 contributi mensili), indipendentemente dalla collocazione temporale dei contributi versati; 
almeno 3 anni di contribuzione nei cinque anni che precedono la data di presentazione della domanda. 
Il rilascio dell’autorizzazione ai versamenti volontari è subordinato alla cessazione o all’interruzione del rapporto di lavoro che ha dato origine all’obbligo assicurativo.. 
Possono richiedere l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria anche i lavoratori iscritti alla gestione separata. 
 
Il calcolo dei contributi volontari 
I calcoli sono particolarmente complessi, perché, a seconda della tipologia di lavoratore, si applicano determinate aliquote. 
In generale, l’importo da versare si determina moltiplicando l’aliquota di finanziamento prevista nella gestione obbligatoria per la retribuzione settimanale imponibile percepita nell’anno di contribuzione precedente la data della domanda di autorizzazione. 
 
Lavoratrice dipendente 
Esempio: Laura è una lavoratrice dipendente. Dopo molti anni di lavoro in azienda, nel 2016, a 60 anni ha perso il posto. I suoi 38 anni di contributi versati non sono sufficienti per andare in pensione, perché per quella anticipata le servirebbero 41 anni e 10 mesi. 
Una delle opzioni che potrebbe perseguire è quella del versamento dei contributi volontari. Potrebbe, in pratica, versare contributi per coprire i 3 anni e 10 mesi che le mancano. Quanto dovrebbe pagare? 
Per i lavoratori dipendenti l’aliquota di finanziamento è del 32,87%. 
Il programma di calcolo di Pensionioggi richiede di inserire la retribuzione (per i lavoratori dipendenti il valore si riferisce alla retribuzione imponibile percepita nelle ultime 52 settimane di contribuzione obbligatoria) ed alcune specifiche sul tipo lavoro 
e sul momento di richiesta dell’autorizzazione a versare i contributi volontari.
Ipotizziamo che Laura abbia percepito un reddito da 25.000 euro nelle ultime 52 settimane (13 mensilità) e che debba versare contributi per 184 settimane: l’importo da versare è di 23.260 euro, pari a 6.570 euro all’anno. 
 
Lavoratore autonomo 
Esempio: Carlo è un artigiano di 58 anni, con 36 di contributi. A causa della crisi fa fatica a continuare il suo lavoro. Alla sua età, però, difficilmente riuscirebbe a trovare altra occupazione. 
Per la pensione di vecchiaia è ancora giovane, ma potrebbe pensare di accelerare i tempi per quella anticipata, per la quale sono richiesti 42 anni e 10 mesi. Per accedervi, potrebbe versare contributi volontari per 6 anni e 10 mesi, pari a 82 mesi. 
Poiché é un artigiano, gli sarà applicata l’aliquota del 23,10%. Per la sua categoria sono state individuate otto fasce di reddito: ad ognuna corrisponde un reddito medio, sul quale calcolare la contribuzione volontaria. 
Considerando che Carlo ha un reddito di 20.000 euro, e che rientra quindi nella seconda fascia, l’aliquota si applica a 18.097 euro. 
Per coprire gli 82 mesi rimasti, dovrà versare 28.566,34 euro, pari a 4.180 euro all’anno. 
 
Lavoratore precario 
Esempio: Mario ha 35 anni e ha aperto da 8 anni una Partita Iva; ha all’attivo collaborazioni saltuarie con alcune aziende come consulente. 
Sa che con una carriera lavorativa precaria rischia di trovarsi una pensione bassissima, per cui sta valutando di versare contributi volontari per integrare il vitalizio. 
Potrebbe decidere di versare contributi per ciascun anno lavorativo. 
In quanto iscritto alla gestione separata, deve inserire l’importo medio dei compensi percepiti nell’anno di contribuzione precedente alla domanda. Nel caso di Mario parliamo di 16.000 euro. Per il calcolo sarà applicata l’aliquota del 27%. 
Considerando che ha 384 settimane da coprire, dovrebbe versare 360 euro al mese, ovvero 4.320 euro all’anno, pari quasi ad un terzo del suo reddito per integrare la pensione: per gli 8 anni, l’importo complessivo sarebbe di 34.560 euro. 
 
Conviene versare i contributi volontari? 
Quelli indicati sono semplici casi, che non hanno la pretesa di essere esaustivi perché ogni situazione va analizzata singolarmente. 
Ad ogni modo, quello che emerge è che versare i contributi volontari ha il suo costo e ciascuno deve valutare se conviene o se è meglio considerare delle alternative per integrare la pensione o uscire prima dal mondo del lavoro.  
Vale la pena versare migliaia di euro per anticipare la pensione? Ci sono situazioni in cui questa è l’unica strada percorribile, perché magari ci sono difficoltà a trovar lavoro e gli anni da coprire sono tutto sommato sostenibili. Se però mancano diversi anni per la pensione, diventa meno conveniente. Stesso dicasi per chi vuole integrare la pensione: rispetto ai contributi volontari, ci sono soluzioni più efficienti, che incidono meno sul reddito del presente e che possono restituire di più. 
In ogni caso, ciò che conta è essere consapevoli per fare la scelta più adeguata alle proprie esigenze, magari facendo riferimento a professionisti della consulenza. 
Licenza Creative Commons  21  Novembre 2017