Questo Sito non ha fini di lucro, né periodicità di revisione. Le immagini, eventualmente tratte dal Web, sono di proprietà dei rispettivi Autori, quando indicato.  Proprietà letteraria riservata. Questo Sito non rappresenta una Testata Giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto non può essere considerato, in alcun modo, un Prodotto Editoriale ai sensi e per gli effetti della Legge n.62 del 7 Marzo 2001.
 
 
Scarica il PDF della situazione
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Interni
Esteri
Cultura
Il parolaio
 
Cultura: Di Maio e Salvini
 
Di Maio e Salvini 
di Ninni Raimondi
 
Al Movimento Cinque Stelle la presidenza di Camera e Senato, al Pd invece una proposta accordo per il governo?  
Mentre Di Maio traccheggia, Salvini mette già le carte sul tavolo per le prossime consultazioni. E lo fa con piglio decisionista, da leader della coalizione di centrodestra uscita vincente dall’ultima tornata elettorale. 
Il punto della situazione il leader della Lega lo ha fatto al Palazzo delle Stelline a Milano in occasione del primo incontro con i candidati del carroccio eletti al parlamento. E qui la prima sorpresa: “Perché dovrei esser contrario – ha chiesto Salvini – alla presidenza di una Camera a un grillino?”. Una domanda meno retorica di quello che si pensi e che apre a scenari fino ad oggi ancora non considerate: se il M5S, viste le sue spigolosità, non riuscisse a trovare non trovare una maggioranza, potrebbe accontentarsi di un ruolo istituzionale (ma in ogni caso “di peso”) come quella del garante dell’attività di Camera e/o Senato? 
 
Difficile, invece, che al momento si possa trovare un’intesa fra i pentastellati e la Lega.  
Salvini in proposito è stato chiaro: “Io ho ben chiaro che cosa proporremo noi. Sicuramente non un reddito per chi sta a casa, ma un abbassamento delle tasse per chi crea e offre lavoro lavoro. La nostra è un’idea lontana dall’assistenza, siamo per la crescita”, ha spiegato, bocciando così di netto il cavallo di battaglia del reddito di cittadinanza. La porta sembra sorprendentemente più aperta, dall’altra parte, al dialogo con il Partito Democratico. Ad una condizione: che il partito sia de-renzizzato. Ancora Salvini: “Spero siano a disposizione per dare una via d’uscita al paese, a prescindere da chi uscirà dalle primarie”. Nessun accordo ufficiale sembra comunque all’orizzonte, si lavora se mai sulle proposte: “Stiamo lavorando – ha aggiunto – per mettere a disposizione il programma e per farci dire sì o no”. Un esempio le politiche del lavoro: “Se tutti dicono che al centro c’è il lavoro, su questo il nostro programma ha proposte concrete e realizzabili”. 
 
L’obiettivo non è però governare a tutti i costi:  
“Una cosa alla volta. Sicuramente non si fanno pastrocchi. Adesso ci prepariamo come Lega: la coalizione è quella conservatrice e poi ascolteremo tutti”. 
Licenza Creative Commons  11 Marzo  2018
2013
2014
2015
2016
2017
2018