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Antifasciti a Bologna?
 
Antifascisti a Bologna? 
di Ninni Raimondi
 
 
Gli antifascisti bolognesi avevano bollato come fake news la notizia delle liste con i nomi dei fascisti da colpire, gridando all’artificiale “clamore mediatico” e al ridicolo “allarme anni di piombo” costruito in provetta da qualche professionista della carta stampata, sempre in cerca di qualche inesistente scoop e copia venduta in più”.  
In realtà le liste esistono, come esiste  un vademecum su come colpirli.  
Perché, per gli antifa bolognesi, la violenza può essere cosa buona, a patto che a subirla sia un fascista!  
La lotta antifascista non è uno sport a cui applicare una qualche forma di fair play” scrivono quelli di Bologna Antifa in un libretto di poche pagine in cui, alla base, c’è l’idea che la violenza sia uno “strumento utile” alla lotta antifascista e che quindi il problema non è nell’uso della forza, ma nell’obiettivo che questo uso ha. 
 
Del testo in questione ne parla Il Giornale, che cita alcuni passaggi del manuale in sette pagine intitolato “Considerazioni sulla violenza”. Un dossier in cui si legge che “ci sono azioni violente che possiamo ritenere giuste a livello strategico e altre no”. E quando il gruppo di fascisti da sconfiggere è numeroso, è bene colpire alle spalle, in modo da non farsi troppo male.  
Testualmente affermano: “produrre una pratica antifascista che limiti il più possibile i danni (verso di noi) e massimizzi i risultati”. 
In sostanza il loro obiettivo è quello di ottenere una “vita non fascista” e di “cancellare queste idee dall’universo intero”.  
Non male per chi ha fatto della democrazia e della libertà di pensiero un vessillo da esibire a ogni piè sospinto.  
 
E così la violenza è sbagliata e da condannare sempre e comunque quando a usarla sono i fascisti, che secondo gli antifa bolognesi “fanno della violenza un feticcio da adorare”, mentre viene nobilitata quando serve a debellare il pericolo fascista.  
E così il pestaggio ai danni di un esponente di Forza Nuova, a Palermo, viene definito “sanzionamento”. 
 
Licenza Creative Commons  19 Marzo 2018
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