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Manager Ong e l’avvocato di Open
 
Manager Ong e l’avvocato di Open Arms: chi sono i candidati M5S Lattanzio e Lo Faro 
di Ninni Raimondi
 
Il 21 aprile dello scorso anno, Luigi Di Maio pubblica un post sulla sua pagina ufficiale di Facebook in cui affermava: “Chi paga questi taxi del Mediterraneo? E perché lo fa? Presenteremo un’interrogazione in Parlamento, andremo fino in fondo a questa storia e ci auguriamo che il ministro Minniti ci dica tutto quello che sa” come commento ad un articolo pubblicato, e ora curiosamente sparito, del Blog di Beppe Grillo intitolato “Più di 8 mila sbarchi in un giorno: l’oscuro ruolo delle ONG private”. 
Nel gennaio scorso, l’agenzia tedesca DPA chiede spiegazioni a Di Maio sulla vicenda; il leader del M5S smentisce affermando: “Non ho mai affermato che le ONG siano taxi del mare. Seguendo le argomentazioni e le indagini di alcuni magistrati italiani, ho detto una cosa diversa e cioè che alcune ONG mancano di trasparenza e che dobbiamo verificare se salvano o se trasportano migranti”. 
 
Carenze di fosforo o piaggeria politica pre elettorale? 
Ovviamente la seconda. Abbiamo già documentato ampiamente che il programma immigrazione del M5S è stato scritto dagli avvocati di ASGI, associazione ampiamente finanziata da George Soros. Ma c’è di più: nella squadra dei candidati pentastellati compare Paolo Lattanzio. 
Presentato come manager del terzo settore con decennale esperienza in comunicazione e innovazione sociale, Paolo Lattanzio è stato eletto alla Camera nel Collegio uninominale Bari 1 con il 43,27%. Sarebbe stato lo stesso se gli elettori pugliesi, provati da anni di immigrazione incontrollata, avessero saputo che il candidato del Movimento 5 Stelle è un manager (non volontario come erroneamente riporta l’immagine a scopo promozionale pubblicata da Avaaz) di Save The Children, una delle ONG più presenti con le proprie navi davanti alle coste libiche? 
Paolo Lattanzio, oltre ad avere in passato sostenuto la candidature del sindaco PD di Bari, Antonio Decaro, del quale ha dichiarato “Il mio sindaco, fiero di far parte del tuo gruppo”, è Development Manager di Save The Children; dal gennaio 2016, Lattanzio si occupa “di sviluppo organizzativo; definizione e implementazione strategia e processi; risk management; implementazione e sviluppo trasversale della strategia di creazione, sviluppo e gestione delle partnership aziendali; sviluppo metodologia di lavoro con partner coerente con Save the Children International; mappatura delle organizzazioni partner (actual & prospect); focal point nazionale; networking; change management”. L’incarico, precedentemente ricoperto da Paolo Lattanzio in Save The Children, è stato di coordinatore “per l’intervento su integrazione, partecipazione e non discriminazione attraverso l’uso dei new media. Gestione risorse umane di progetto (44 unità su territorio nazionale), sviluppo metodologia di lavoro, comunicazione interna ed esterna, promozione e networking”. 
 
Sempre per Save The Children, Paolo Lattanzio ha coordinato il progetto UndeRadio, web radio contro la discriminazione che vede “la partecipazione e l’integrazione delle seconde generazioni e non solo, raccontate da chi vive sulla propria pelle i temi dell’immigrazione e del diritto di cittadinanza, di cui dibatte l’opinione pubblica”. 
Candidatura e successiva elezione di un esponente alquanto particolare per il Movimento 5 Stelle che ha affermato nel proprio programma immigrazione “Obiettivo sbarchi zero”. 
Scommettiamo che Lattanzio voterebbe si alla legge sullo ius soli? 
 
Passiamo ad una notizia di forte attualità. 
Nel 2013, il Movimento 5 Stelle ha schierato come candidato sindaco per il comune di Valverde (Catania) Rosa Emanuela Lo Faro. 
L’avvocato catanese Rosa Emanuela Lo Faro è attualmente il difensore del comandante di Open Arms, nave dell’organizzazione non governativa spagnola Proactiva Open Arms, accusata dalla Procura di Catania, diretta da Carmelo Zuccaro, di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, dopo i fatti che l’hanno vista coinvolta in un contenzioso con la Guardia Costiera Libica e il suo rifiuto successivo di sbarco dei migranti autorizzato a Malta. 
Paradossale anche la dichiarazione della Lo Faro sulla vicenda Proactiva Open Arms: “Poiché il decreto legge 286 del 1998 dice chiaramente che non commette reato chi soccorre persone devo dedurre che hanno istituito il reato di solidarietà”. 
Ha ragione l’avvocato: non è reato soccorrere persone in reale stato di emergenza, non traghettarle in Italia visto che la ONG spagnola ha rifiutato lo sbarco dei migranti a Malta, preferendo proseguire in direzione delle coste italiane. 
In conclusione, possiamo affermare che Luigi Di Maio non solo ha ritrattato la sua dichiarazione dell’aprile 2017 in cui sosteneva che le ONG fossero “taxi del mare”, ma è andato oltre schierando nella sua squadra degli orgogliosi immigrazionisti che lavorano per i “taxisti” o li difendono quando la loro nave viene posta sotto sequestro e tre dei suoi membri vengono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. 
Licenza Creative Commons  21  Marzo 2018
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