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Cartelle esattoriali l’Aquila
 
Cartelle esattoriali: L'Aquila 
di Ninni Raimondi
 
Terremoto L’Aquila, la Ue chiede restituzione tasse sospese: “Aiuti di Stato” 
 
Oltre al danno, la beffa.  
Non hanno pace gli aquilani a nove anni di distanza dal terremoto che ha sgretolato il capoluogo abruzzese. Infatti la Ue chiede che siano restituiti i soldi delle tasse sospese per via del sisma. 
Stiamo parlando di 350 cartelle esattoriali giunte ad altrettanti imprenditori dell’Aquila che impongono la restituzione entro 30 giorni delle tasse sospese dopo il terremoto del 6 aprile 2009. 
Come è possibile? La Commissione Ue ha bocciato la sospensione delle tasse e per di più ha aperto una procedura d’infrazione per “aiuti di Stato”. 
 
Le prime cartelle esattoriali sono arrivate alla vigilia di Pasqua ed è subito scattata la mobilitazione di istituzioni, sindacati e associazioni di categoria contro una misura destinata a dare il colpo di grazia all’economia locale, già devastata dal terremoto. Si promettono quindi azioni “clamorose” (anche blocchi stradali, a quanto pare) per scongiurare il pagamento di milioni di euro (che non ci sono). 
Ad inviare le ingiunzioni di pagamento è stato il commissario nominato in fretta e furia dalla presidenza del Consiglio, Margherita Maria Calabrò (dirigente dell’Agenzia delle entrate), incaricato per il recupero delle somme nei confronti di imprese, pubbliche e private, e professionisti a seguito della decisione della Ue. C’è da dire che il governo avrebbe potuto prendere tempo, per esempio facendosi notificare l’infrazione dalla Commissione Ue. 
Dal canto loro, imprese e partite Iva hanno presentato ricorso al Tar contro la nomina del commissario con udienza fissata per il 18 aprile all’Aquila. Intanto, il vicepresidente della Giunta regionale d’Abruzzo, Giovanni Lolli, ha convocato per oggi un incontro con i soggetti interessati per “definire le urgenti azioni di mobilitazione istituzionale, giuridica e politica necessarie a contrastare le attività già avviate dal Commissario straordinario”. 
 
Insomma, vedremo se il nuovo governo difenderà gli aquilani o lascerà che vengano depredati di circa 300 milioni di euro in nome dei diktat Ue. 
Licenza Creative Commons  4 Aprile 2018
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