Questo Sito non ha fini di lucro, né periodicità di revisione. Le immagini, eventualmente tratte dal Web, sono di proprietà dei rispettivi Autori, quando indicato.  Proprietà letteraria riservata. Questo Sito non rappresenta una Testata Giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto non può essere considerato, in alcun modo, un Prodotto Editoriale ai sensi e per gli effetti della Legge n.62 del 7 Marzo 2001.
 
 
Scarica il PDF della situazione
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Interni
Esteri
Cultura
Il parolaio
 
Femminismo forzato
 
Femminismo forzato e un papà casalingo: ecco “Gli Incredibili 2” 
di Ninni Raimondi
 
Uscito solo qualche giorno fa nelle sale americane, il film Gli Incredibili 2 (prodotto dalla Pixar) ha già fatto record di incassi, superando i 180 milioni di dollari. Si tratta del sequel di un cartone animato che molti ricorderanno, benché siano passati ben 14 anni dall’uscita del primo, poiché qualcuno portò il nipote a vederlo al cinema o era lui stesso a guardarlo con attenzione. Comunque sia, per gli amanti del genere è impossibile dimenticarsi della famiglia di supereroi vestiti di rosso: la coppia formata da Bob e dalla moglie Helen (Elastigirl) insieme ai tre figli Violetta (capace di rendersi invisibile), il velocissimo Flash e il piccolo Jack-Jack. Tra tutti spiccava la figura di Mr. Incredibile, un “super” padre sia per dimensioni che per potere. Per questo fa specie vederlo ora segregato in casa, solo ed incapace di accudire i tre figli, mentre la moglie è al lavoro per risolvere una missione mondiale. 
Tutto filerebbe liscio se non fosse che, persino negli Usa, c’è chi vede in questo cartone un eccessivo femminismo, il quale non va a valorizzare le indubbie e numerose qualità del “gentil sesso”, ma finisce per proporre un grottesco ribaltamento dei ruoli (sempre che ancora esistano), forzato e quindi malriuscito. Su Twitter, infatti, possiamo leggere già i primi commenti riguardo la pellicola: «Ho aspettato 14 anni per vedere il sequel di una commedia con un padre casalingo… perché mi sento imbrogliato?». Oppure, c’è anche chi plaude alla virata femminista e “antisessista” de Gli Incredibili 2: «Ci siete arrivati? Le donne sono abili quanto gli uomini. Se è un uomo che deve stare a casa, non significa che sia un lavoro facile». 
Di certo, con la già sterminata lista di pellicole ideologizzate prodotte da Hollywood, non c’era davvero bisogno che intervenisse anche la Pixar ad attaccare la figura paterna, peraltro sulla scorta di un femminismo tanto radicale quanto risibile.  
Ma questo, forse, spiega bene quanto in 14 anni sia cambiato il mondo occidentale in termini di politicamente corretto: se nel primo film Bob, un impiegato stressato dal lavoro e dalla routine familiare, poteva ancora ritrovare sé stesso nell’azione e nella sua essenza “super”, ora, ne Gli Incredibili 2, bisogna metterlo a fare il casalingo per farlo apparire come un “padre moderno”.  
 
Già il trailer del resto – trasmesso per la prima volta il 14 febbraio durante le olimpiadi invernali – lasciava intuire l’«originalità banale» della trama.  
E ora i primi spettatori americani ce l’hanno confermato in attesa dell’uscita della pellicola nelle sale italiane a settembre (casualmente, proprio all’inizio dell’anno scolastico).  
Resta a noi giudicare se il tema (ormai ridondante) della ridefinizione dei ruoli uomo/donna – che poteva essere attuale anni fa e rispettabile solo se improntato su una forte base ideologica – debba trovarsi all’interno di un film per bambini oppure è solo un riferimento forzato. 
Licenza Creative Commons  21 Giugno  2018
2013
2014
2015
2016
2017
2018