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Considerazioni ridicole 
di Ninni Raimondi
 
 
Le considerazioni che vanno dal ridicolo al demenziale espresse dai vari Santoro, Vauro, Oliviero Toscani, Boldrini, Grasso, Saviano, unite a quelle di altri esponenti della “cultura” progressista – fra le quali spicca, per mortifera demenzialità, l’augurio di uno scrittore deficiente che è giunto ad augurarsi che un bambino morisse sulla nave Aquarius per vedere finalmente la reazione del consesso internazionale contro Salvini – evidenziano solo ed esclusivamente astio feroce per aver perso la partita.  
Queste dichiarazioni mi hanno aperto gli occhi su una realtà: il ’68, padre dei pasquini di cui sopra, ha privato l’Italia di una élite culturale consegnandola nelle mani di una congerie di autoproclamati intellettuali, senza arte né parte, che si distinguono perché: 
 
*) guardano il mondo con le spesse lenti dell’ideologia deformante, da allora vicariante su stampa, tv, scuola e università; 
*) esprimono false teorie, che spesso sono solo bugie che si autoalimentano e si autoperpetuano, filiate dall’errato giudizio che si sono fatti guardando attraverso quelle lenti; 
*) si esprimono con l’inconsistente linguaggio degli slogan; 
*) ma soprattutto danno per scontato di aver sempre ragione e quando è palese che sono nel torto, oppure perdono la partita, non rosicano soltanto, ma diventano cattivi convincendosi che il mondo intorno a loro abbia barato e che sia ora di innalzare la ghigliottina. E' il gene dei giacobini che si risveglia. 
 
Avvezzi da 50 anni al quieto vivere intellettuale, dove se la cantano e se la suonano tra loro, quando il mondo intorno cambia e perdono la possibilita di menare il torrone, danno di matto e accusano tutti di essere fascisti, xenofobi, razzisti, ottenendo il patetico risultato di invertire il concetto di democrazia: quando il popolo non la pensa come l’élite (ossia loro), non è più sovrano, ma è un popolo beota che si è lasciato irretire dal “populismo”.  
Però, che onesta intellettuale! 
 
A lavar la testa ad un asino si perde tempo, il raglio d’asino non sale al cielo, tutte verita popolari che coinvolgono quei figuri. 
Fino ad ora, ho espresso precisazioni personali di storia attuale e presente, mirate a ristabilire un minimo di equilibrio tra il voto espresso dagli italiani e la disonesta intellettuale della sinistra sconfitta, che rosica in maniera scomposta e caricaturale, ma che lascia intravedere quel funesto livore caratteristico di chi non si rassegna a perdere e prepara la riscossa, ovviamente spietata come spietati sono per antonomasia (perché senza Dio) i giacobini, i quali hanno saputo far funzionare a pieno ritmo la ghigliottina, giustiziando persino uno dei loro capi, quel feroce bellimbusto di Robespierre. 
Molto lascia presagire che i peggiori loschi figuri si stiano preparando a mettere in atto quelle azioni di violenza fisica e morale che sono storicamente proprie della sinistra: chi si ricorda i picchetti del Partito Comunista che hanno impedito alla Croce Rossa Italiana di rifocillare i compatrioti italiani che fuggivano la repressione della Jugoslavia comunista?  
 
I militanti comunisti hanno agito da ribaldi e i radical-chic, sempre da ribaldi, hanno cassato dai libri di storia questo vergognoso episodio. 
Licenza Creative Commons  3 Luglio 2018
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