Questo Sito non ha fini di lucro, né periodicità di revisione. Le immagini, eventualmente tratte dal Web, sono di proprietà dei rispettivi Autori, quando indicato.  Proprietà letteraria riservata. Questo Sito non rappresenta una Testata Giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto non può essere considerato, in alcun modo, un Prodotto Editoriale ai sensi e per gli effetti della Legge n.62 del 7 Marzo 2001.
 
 
Scarica il PDF della situazione
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Interni
Esteri
Cultura
Parolatio
 
 
Scontri in Francia
 
Notte di scontri in Francia: Quella nazionale multietnica che mette a ferro e fuoco il Paese 
di Ninni Raimondi
 
Da una parte i festeggiamentti, dall’altra gli scontri – anche duri – con le forze dell’ordine. Se da una parte c’è una nazionale multietnica, lodata dai commentatori di mezzo (tutto) il mondo, che trionfa al Luzhniki di Mosca e porta a casa la seconda coppa del mondo della sua storia, dall’altra c’è la vita reale che parla di un Paese nel quale la multietnicità non è certo un valore, semmai foriera di sempre maggiori tensioni che sono ritornate a galla la scorsa notte nascondendosi dei festeggiamenti. 
Così, se dall’Arco di Trionfo è stato possibile vedere in mondovisione una folla festante nella quale faceva capolino anche una bandiera algerina – immagine più adeguata a descrivere tutte le contraddizioni della Francia odierna è difficile da trovare – nel resto delle strade della capitale e non solo è esplosa la violenza in tutta la sua drammaticità. Era già successo quando i Bleus avevano sconfitto il Belgio, guadagnando così l’accesso alla finale. L’8 luglio scorso, giovani immigrati di seconda e terza generazione avevano inscenato scene di guerriglia urbana, costringendo la Polizia a scendere in piazza in assetto antisommossa scagliando lacrimogeni per disperdere la folla. 
 
Succede così che in Francia la stampa non perde occasione per glorificare la nazionale guidata da Deschamps, che con una serie di prestazioni di ottimo livello sembra poter sgomitare per candidarsi alla vittoria finale nel mondiale di Russia.  
Immancabile non poteva che arrivare il parallelismo con la tanto decantata società multietnica, viste le variegate provenienze dei calciatori dei Bleus.  
E qui arriva il primo problema: traslare il concetto – che si vorrebbe positivo – dalla società alle convocazioni in nazionale è corretto?  
Forse per la Francia (ma le deludenti prestazioni in occasione delle ultime apparizioni ai campionati del mondo non depongono a favore), non per la Germania, nazionale anch’essa multietnica miseramente eliminata da campione in carica.  
Stesso discorso per altre rappresentative, mentre nazionali meno quotate – ma senza dubbio non multietniche, vedi alla voce Giappone – hanno fatto risultati storici per la loro non certamente brillante tradizione calcistica. 
 
Insomma, il discorso non sembra proprio reggere.  
Tanto più se l’esaltazione della multietnicità tenta di far leva sul riscatto sociale.  
E’ il caso, ad esempio, di Kylian Mbappé, attaccante di origine camerunense, stella del Paris Saint-Germain e della spedizione francese in Russia.  
Le storie di questi giorni raccontano di un ragazzo cresciuto a Bondy, banlieu della periferia parigina che ormai, spiega Le Monde, non è più sinonimo di “violenza ed emarginazione”. 
 
Il successo in finale ha fatto il resto, con scene di guerriglia che hanno insanguinato la notte di Francia.  
Non che le forze dell’ordine non se lo aspettassero: già dal pomeriggio Ratp, l’azienda dei trasporti pubblici parigini, aveva deciso insieme alla prefettura che, in caso di vittoria degli 11 di Deschamps, le corse da e per i quartieri delle banlieues sarebbero state interrotte.  
Un tentativo (vano) di bloccare i teppisti: sugli Champs Elysées un supermercato è stato preso d’assalto da trenta sciacalli, riporta il quotidiano le Parisien, che parla anche di tensioni in molte altre zone della città. 
Non va meglio nel resto del Paese: a Lione la Polizia ha dovuto effettuare delle cariche per disperdere la folla, ad Arpajon giovani immigrati hanno preso d’assalto le forze dell’ordine bersagliandole con lanci di bottiglia, stesso discorso a Rouen e Mentone, mentre a Marsiglia altri giovani immigrati hanno assaltato un auotbus e dato fuoco alla fermata. 
Licenza Creative Commons  16 Luglio  2018
2013
2014
2015
2016
2017
2018