Questo Sito non ha fini di lucro, né periodicità di revisione. Le immagini, eventualmente tratte dal Web, sono di proprietà dei rispettivi Autori, quando indicato.  Proprietà letteraria riservata. Questo Sito non rappresenta una Testata Giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto non può essere considerato, in alcun modo, un Prodotto Editoriale ai sensi e per gli effetti della Legge n.62 del 7 Marzo 2001.
 
 
Scarica il PDF della situazione
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Interni
Esteri
Cultura
Parolatio
 
 
Il vizio degli eurocrati
 
Il vizio degli eurocrati: evocare il fascismo senza conoscerlo 
di Ninni Raimondi
 
Ci risiamo.  
Dopo i complimenti (consueti) di Moscovici che definisce l’Italia “un problema” e che schizofrenicamente scorge tanti “piccoli Mussolini”, torna a delirare (avrà mai smesso?) il ministro lussemburghese Jean Asselborn.  
Dopo la lite viralissima con Salvini, a detta sua registrata e postata illecitamente, Asselborn torna sulla vicenda.  
Ipotizza persino di essere stato “vittima di un’imboscata”: manie persecutorie (pure).  
 
“Salvini – dice al Der Spiegel – usa metodi e toni dei fascisti degli anni Trenta”.  
Già: l’onnipresente fascismo. Il prezzemolo, nelle cucine degli allucinati eurocrati. 
È evidente che, oltre ad un totale scollamento rispetto alla realtà, questi arroganti e superbi signori poco conoscano la storia: poco sappiano del Ventennio fascista.  
Glielo ricorda, puntuale come sempre, il segretario nazionale di CasaPound Simone Di Stefano in un post del 15 settembre: “Quanto siete belli quando pensate di insultarvi a vicenda dandovi del ‘Mussolini’.  
Magari prima costruite qualche casa popolare per i lavoratori, fondate qualche città, create qualche ente sociale, rifate l’IRI, rimettete le 40 ore settimanali, il TFR e il guinzaglio alle banche.  
E poi forse parlate”. Ineccepibile. Del resto non di opinione personale ma di verità storica trattasi.  
Impossibile annoverare tutti i traguardi e i progressi, conseguiti dall’Italia nel Ventennio. Uno sviluppo mai più eguagliato: con buona pace di Asselborn, Europa e Moscovici. 
 
Acquedotti (il più celebre quello pugliese), agricoltura, aereonautica, istituzione della forestale, lotta all’analfabetismo, sviluppo dell’archeologia, istituzione degli archivi statali (dal 1923), artigianato, atletica e sport.  
Per non parlare della cultura e delle biblioteche, costruite in ogni paese d’Italia. Le bonifiche, le case popolari per i poveri (questione prioritaria per Mussolini), consorzi agrari a servizio degli agricoltori, edilizia e ferrovie: quante, le opere del fascismo.  
Ivi compreso lo sviluppo esponenziale dell’industria e l’aumento di valore della Lira. Un Rinascimento onnicomprensivo: di tutto e di tutti. Opere sociali e sanitarie (assicurazione contro la disoccupazione, di invalidità e vecchiaia, assicurazione ospedaliera ai poveri): eccetera, eccetera. Assegni familiari, opera nazionale per maternità e infanzia: qualcosa che, oggi, servirebbe moltissimo. 
Senza dimenticare utilità e magnificenza delle opere architettoniche e infrastrutture: ma che ne sanno Asselborn, Europa e Moscovici?  
Nulla.  
Oppure troppo: al punto di attaccare per difendersi.  
Per nascondere le proprie impietose mancanze, per camuffare imperdonabili errori: e orrori.  
Quindi Asselborn, Unione Europea e Moscovici: prima di calunniare l’Italia e violare la sua storia, studiate.  
Anche se, nel vostro caso, forse sarebbe meglio tacere.? 
Licenza Creative Commons  17 Settembre 2018
2013
2014
2015
2016
2017
2018