Servizio  
 
 
 
Questo Sito non ha fini di lucro, né periodicità di revisione. Le immagini, eventualmente tratte dal Web, sono di proprietà dei rispettivi Autori, quando indicato.  Proprietà letteraria riservata. Questo Sito non rappresenta una Testata Giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto non può essere considerato, in alcun modo, un Prodotto Editoriale ai sensi e per gli effetti della Legge n.62 del 7 Marzo 2001.
 
 
Scarica il PDF della situazione
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Interni
Esteri
Cultura
Parolatio
 
 
Manovra, il governo tira dritto
 
Manovra, il governo tira dritto 
di Ninni Raimondi
 
Il governo giallo-verde risponde compatto all’Ue che minaccia sanzioni per lo sforamento del deficit al 2,4%.  
Se da Bruxelles arriverà una bocciatura della Legge di Bilancio “noi tiriamo avanti.  
Pensiamo di lavorare bene per la crescita del Paese e ridare fiducia, speranza, energia e lavoro”.  
Così il vicepremier Matteo Salvini entrando alla Prefettura di Milano e parlando ai cronisti della manovra del governo.  
Dello stesso avviso l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, che così commenta le minacce del commissario Ue per gli Affari economici e monetari: “Considero l’intervento di Moscovici interlocutorio. Le preoccupazioni sono legittime ma il governo si è impegnato a mantenere il 2,4% per tre anni e vi posso assicurare che ripagheremo il debito e il debito scenderà“. 
 
Si preannuncia un braccio di ferro con l’Ue, ma la maggioranza di governo appare serena.  
“Abbiamo tante occasioni per dire alla Ue che questa è una misura volta alla crescita”, dice convinto Di Maio, interpellato a margine di un convegno sul 5G alla Camera a proposito del deficit/pil fissato al 2,4%. “Ora parte l’interlocuzione con l’Ue e con i grandi investitori privati e non abbiamo intenzione di andare allo scontro – assicura il capo politico del M5S – .  
Non sono preoccupato – chiarisce – perché nei prossimi giorni vogliamo incontrare tutti i soggetti pubblici e privati che rappresentano la realtà del mercato e ribadire che nel 2,4%” ci sono anche “15 miliardi di euro di investimenti, è il più grande piano di investimenti mai fatto in Italia“. “Sono felice perché abbiamo ridato diritto al lavoro, pensione e speranza a milioni di italiani”, incalza Salvini. “Noi vogliamo dare lavoro ai giovani. Se superando la legge Fornero manderemo a casa migliaia di lavoratori, rendiamo un servizio a queste persone che se lo meritano e soprattutto apriamo enormi spazi di futuro e lavoro ai giovani. Lo spiegheremo anche ai commissari“, chiarisce rivolgendosi indirettamente a Moscovici.  
A chi gli domanda della abolizione della povertà, “mi piacerebbe anche abolire il cattivo tempo e i pareggi del Milan, ma purtroppo con decreto non ci riesco”, risponde sornione il ministro dell’Interno.  
“Dobbiamo abbattere il muro della precarietà, della sfiducia e della disoccupazione in Italia. Questa manovra – ribadisce Salvini – intervenendo sulla Fornero, riducendo le tasse ai piccoli, aumentando le pensioni di invalidità rappresenta un passo in avanti verso la civiltà.  
Sono convinto che analisti e mercati capiranno che stiamo lavorando per il bene del paese. Non sono assolutamente preoccupato“. 
E in merito a un possibile accordo con Bruxelles su accoglienza degli immigrati in cambio di una maggiore flessibilità sui vincoli di bilancio, il leader della Lega taglia corto: “Non siamo mica al mercato dei tappeti, se mi dai 3 migranti ti do uno zero virgola di deficit“.  
Il messaggio all’Ue è chiaro: “Stiamo ancora raccogliendo gli errori del passato di Renzi, non siamo in un suq a scambiare perline con cappellini. Noi tiriamo dritti”. 
 
Spread e borse in subbuglio a causa dell’instabilità politica italiana?  
Così dice la Bce, almeno. Ma un governo che tira dritto non è forse segno di stabilità politica? Vedremo se mercati e finanza troveranno più redditizio continuare ad attaccarci o aspettare di vedere se facendo deficit l’Italia tornerà a crescere. 
Licenza Creative Commons  28 Settembre 2018
2013
2014
2015
2016
2017
2018