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Manovra: Nuovo attacco Ue
 
Manovra: nuovo attacco Ue, lo spread vola. Salvini: “Basta minacce” 
di Ninni Raimondi
 
“Basta minacce e insulti dall’Europa, l’Italia è un Paese sovrano“. Così il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini replica all’Ue che ci attacca sulla manovra per lo sforamento del deficit. “In Italia nessuno si beve le minacce di Juncker, che ora associa il nostro Paese alla Grecia. Vogliamo lavorare per rispondere ai bisogni dei nostri cittadini. I diritti al lavoro, alla sicurezza e alla salute sono priorità del governo e andremo fino in fondo. Alla faccia di chi rimpiange l’Italia impaurita, quella con le aziende e il futuro in svendita. Non ci fermeranno”, afferma il ministro dell’Interno. 
Ieri c’è stato il primo incontro/scontro tra Italia e Ue sul fronte del Def e della legge di Bilancio. “Dobbiamo evitare che l’Italia reclami condizioni speciali che, se concesse a tutti, significherebbero la fine dell’euro“, ha detto il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, ventilando lo spauracchio della “crisi greca”. “Non ci sarà nessuna fine dell’euro“, ha rassicurato dal canto suo il ministro dell’Economia Giovanni Tria. “Io ho parlato con i commissari Moscovici e Dombrovskis, non con Juncker. Sarà una sua opinione”, ha precisato il titolare del Tesoro. 
“Adesso cercherò di spiegare quello che sta accadendo e come è formulata la manovra”, ha detto Tria ieri entrando all’Eurogruppo e rispondendo alle domande dei giornalisti. Il ministro ha invitato i partner europei a stare “tranquilli”, e ha anche rassicurato sul fatto che “il debito/Pil scenderà” nel 2019. Quindi, ha anticipato il rientro a Roma. “Sono abbastanza occupato in questo periodo”, risponde a chi gli chiede come mai torni. “Non c’è nessun' altra ragione, il Def deve uscire, la legge di bilancio da preparare, è un lavoro abbastanza impegnativo”. 
“Aspettiamo la bozza di legge di Stabilità” ma “a una prima vista” i piani di bilancio italiani “non sembrano compatibili con le regole del Patto“, ha commentato il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis entrando all’Eurogruppo. “Ci sono regole e sono uguali per tutti perché i nostri futuri” di Paesi dell’Eurozona “sono legati” – ha avvertito il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire rispondendo a una domanda sull’Italia. “Noi riduciamo il debito, rispettiamo le regole e stiamo sotto il 3% non per soddisfare la Commissione Ue ma perché crediamo che ridurre la spesa pubblica, introdurre riforme sia buono per i francesi”, ha specificato. 
Immancabili poi le critiche del commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici: “Per il momento quello che so è che il deficit del 2,4%, non solo per l’anno prossimo ma per tre anni, rappresenta una deviazione molto, molto significativa rispetto agli impegni presi” dall’Italia. 
 
Inevitabile pertanto la reazione dei mercati, “sobillati” ad hoc. “Stamattina a qualcuno non andava bene che lo spread non si fosse impennato – ha dichiarato ieri il vicepremier Luigi Di Maio -. Moscovici, che non è italiano, si è svegliato e ha pensato bene di fare una dichiarazione contro l’Italia, contro il Def italiano e creare tensione sui mercati”. “Per fortuna la Borsa sta per chiudere. Da domani continueremo a spiegare che il 2,4% non è una misura molto lontana da quella che facevano altri. Solo che se lo fa la Lega e il M5S non va bene”. 
A chi obietta la pericolosità dello sforamento del deficit, Tria risponde che il 2,4% “è un numero che non corrisponde esattamente ad alcune regole europee ma fa parte della normale dinamica europea, è sempre accaduto a molti Paesi nel corso degli ultimi decenni, se andate a vedere il numero di Paesi che sono in regola con tutte le regole europee sono pochissimi. Non significa che non bisogna cercare di rispettarle ma ci sono delle situazioni economiche in cui bisogna fare delle valutazioni”. E ancora: “Il problema è la qualità della manovra, e questa manovra è di crescita, se vinciamo la scommessa della crescita tutto va bene, sennò cambieremo manovra come sempre bisogna fare“. 
Pesanti le parole del presidente dell’Europarlamento e vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani, secondo il quale le accuse patetiche alle istituzioni Ue e all’opposizione “dimostrano la fragilità della posizione del governo, la debolezza delle sue proposte e l’incapacità di saper convincere i mercati sui contenuti della manovra“. “La verità – ha aggiunto Tajani con il suo fuoco amico, diciamo – è che il problema non è a Bruxelles, Londra o New York ma a Roma”. 
Alla fine il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato al Colle il premier, Giuseppe Conte, per un colloquio. “Oggi ho avuto un incontro – come ne ho regolarmente – con il Presidente Mattarella per un aggiornamento sui contenuti della manovra economica e sul decreto immigrazione e sicurezza che è in arrivo al Quirinale. Si è trattato di un proficuo scambio svoltosi in un clima sereno e costruttivo”, ha commentato Conte. 
Conte, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, ha ribadito la bontà della manovra economica alla quale il governo sta lavorando, ribadendo che l’impostazione del Def non è in discussione, incluso il rapporto deficit/Pil al 2,4%. 
 
“I soldi ci sono basta farli girare“, spiega Salvini. “Se la gente lavora, investe, spende la gente compra e paga le tasse; lo Stato incassa di più e il debito diminuisce”. 
Ma le spiegazioni tecniche e le parole rassicuranti del governo giallo-verde per ora non hanno neutralizzato l’attacco speculativo contro l’Italia. Stamattina infatti lo spread è volato a 300 punti base e si registra un avvio negativo per Piazza Affari: il primo indice Ftse Mib segna una perdita dell’1,37%, l’Ftse It All-Share un calo dell’1,43%. 
La previsione di Di Maio per adesso si è rivelata troppo ottimistica: se la Ue e la Francia ci attaccano, i mercati banchettano. 
Licenza Creative Commons  2 Ottobre 2018
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