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Salvini contro la Ue
 
Salvini contro l’Ue: “Può mandare letterine fino a Natale, la manovra non si tocca” 
di Ninni Raimondi
 
Il governo gialloverde incassa la bocciatura dell’Ue ma non molla: la legge di Bilancio con il deficit al 2,4% per il 2019 non si tocca. “Bruxelles può mandare 12 letterine, da qui fino a Natale“, ma la manovra “non cambia”. Così il vicepremier Matteo Salvini, ai microfoni di Rtl 102.5, rincarando la dose: “È un attacco all’economia italiana“. 
Il leader della Lega conferma insomma l’intenzione del governo di non piegarsi ai diktat dei tecnocrati di Bruxelles. “Se insistono a tirare schiaffoni a caso – dice Salvini – mi verrebbe voglia di dare più soldi agli italiani“. 
La manovra è espansiva, assicura il ministro dell’Interno, e contribuirà alla ripresa dell’economia e al calo del debito: “Se la gente lavora di più, spende di più e paga le tasse“. 
“Tutte le manovre passate negli anni scorsi a Bruxelles – spiega – hanno fatto crescere il debito di 300 miliardi di euro”. 
 
“Noi siamo qua per migliorare la vita degli italiani, mi sembra un attacco pregiudiziale, la contestazione principale è che non bisogna toccare la legge Fornero che è nel programma del 90% dei partiti tranne che del Pd: è un attacco all’economia italiana perché qualcuno vuole comprare le nostre aziende sottocosto“, conclude Salvini. 
Il leader leghista però non ce l’ha soltanto con l’Ue.  
Il governo gialloverde è nel mirino anche dei media mainstream, soprattutto la tv pubblica.  
“Da spettatore – sostiene – quando vedo che ci sono programmi pregiudizialmente schierati a sinistra cambio canale. Siamo il primo governo che ha l’informazione pubblica tutta contro, non faccio il ‘piangina’, tiro diritto ma spero che la Rai sia equilibrata e dia spazio a tante voci”. 
 
Bruxelles dal canto suo, se davvero l’Italia manterrà la posizione, potrà decidere di avviare la procedura di sanzione per deficit eccessivo. Il governo gialloverde poi avrà dieci giorni di tempo per fare una richiesta motivata di riduzione. La multa può arrivare fino allo 0,2% del Pil. Inoltre, la Ue può decidere anche per la sospensione del pagamento di una parte dei fondi strutturali, che scatterebbe dall’anno successivo alla sanzione e potrebbe essere revocata in caso di raggiungimento degli obiettivi di bilancio. 
Lega e M5S, dal canto loro, in caso di sanzioni da parte dell’Ue, potrebbero vincere a mani basse le europee di maggio 2019 cavalcando proprio l’euroscetticismo crescente e le istanze sovraniste-populiste. 
Licenza Creative Commons  24 Ottobre 2018
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