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L’Onu accusa il Governo italiano
 
L’Onu accusa il governo italiano di “criminalizzare” le ong 
di Ninni Raimondi
 
Nei confronti del governo italiano è arrivata l’ennesima stoccata da parte dell’Onu in fatto di immigrazione.  
Questa volta l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite se la prende con il decreto sicurezza, che già il Senato ha approvato e di cui si sta discutendo alla Camera.  
A suo dire “criminalizza” le ong. 
“L’abolizione dello status di protezione umanitaria, l’esclusione dei richiedenti asilo dall’accesso ai centri di accoglienza incentrati sull’inclusione sociale e la durata prolungata della detenzione nei centri di espulsione e negli hotspot minano fondamentalmente i principi internazionali dei diritti umani e condurranno certamente a violazioni delle leggi internazionali”.  
Questo è quanto si legge in una nota dell’Alto Commissariato. 
L’attacco al governo è arrivato dopo le vicende della nave Aquarius, sequestrata per traffico illecito di rifiuti infettivi.  
E non a caso, l’organismo dell’Onu, ha aggiunto la sua preoccupazione “per le continue campagne diffamatorie contro le organizzazioni della società civile impegnate in operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo, così come la criminalizzazione del lavoro dei difensori dei diritti dei migranti”. 
 
Proprio per aver reso più difficile il lavoro alle ong che di fatto per anni hanno fatto da taxi del mare per quanti hanno invaso i porti italiani partendo dalle coste libiche, le Nazioni Unite chiedono di avere delle risposte chiare dal governo, che “deve rispettare i valori sanciti dalla Costituzione italiana e gli impegni internazionali sottoscritti”. 
La risposta che l’Onu si aspetta, però, non è quella che intende fornire il governo.  
Perché l’Alto Commissariato si auspica un cambio di rotta nelle politiche italiane in tema di immigrazione.  
Cosa che l’esecutivo non ha intenzione di attuare. A nulla servono le rassicurazioni del ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha più volte spiegato come il decreto sicurezza non sia una norma razzista, ma un modo per riportare ordine nel Paese. 
 
L’Onu non ci sta e non sente ragioni. In Italia, a suo dire si respira “un clima di odio e discriminazione, sia nei confronti dei migranti e di altre minoranze, sia nei confronti della società civile e dei privati che difendono i diritti dei migranti”.  
Impossibile discutere. 
Licenza Creative Commons  23 Novembre 2018
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