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DL fiscale
 
Dl Fiscale, ok del Senato. Giro di vite sugli automobilisti senza assicurazione 
di Ninni Raimondi
 
Il Senato ha approvato il decreto Fiscale, che ora passa alla Camera. Sono molte le novità introdotte, tra cui la possibilità da parte della Guardia di finanza – in funzione anti evasione – di accedere ai dati di sintesi dei conti correnti bancari e conservarli per dieci anni. 
Ecco le altre misure di rilievo. Il Parlamento ha cancellato la dichiarazione integrativa speciale, e introdotto alcune novità, a partire dalla sanatoria degli errori formali, fino ai maxi sconti per chiudere le liti pendenti con il fisco. La rottamazione Ter avrà quattro rate annue, ma viene esclusa per Imu e Tasi. Introdotta una tassa dell’1,5% sulle transazioni attraverso i money transfer, giù le tasse invece sulle sigarette elettroniche. Bonus bebè solo per un anno. 
 
Vediamo nel dettaglio i passaggi chiave del decreto. 
All’ultimo minuto arriva la sanatoria per chi ha acquistato e venduto a prezzo maggiorato le case degli Erap, gli enti di edilizia pubblica residenziale. Una sentenza di Cassazione del 2015 stava infatti creando scompiglio, perché ha confermato il vincolo sul prezzo massimo di rivendita di questi appartamenti, una volta riscattatati dagli enti originariamente proprietari. Un emendamento al decreto fiscale, ora, neutralizza gli effetti della sentenza. I vincoli possono essere rimossi con una scrittura privata anche dai precedenti proprietari, pagando un corrispettivo. 
Sul fronte delle telecomunicazioni, incentivi in arrivo per l’eventuale creazione di un’unica società integrata per la gestione della fibra ottica in Italia, dove sono attivi diversi protagonisti da Tim a Open Fiber. Nel caso si verificasse una concorrenza “scarsa o assente” nella fornitura degli accessi alla rete a banda larga, l’Autorità per le comunicazioni può decidere un’integrazione “forzata” dei soggetti in campo. Sarebbero quindi concessi incentivi sulla remunerazione del capitale per rendere conveniente l’operazione. Per la banda larga ci sono cinque miliardi di fondi pubblici, 2,2 dei quali per le zone meno accessibili. 
Sul fronte delle tasse, gli aumenti degli anni passati, scendono notevolmente le tasse sulle sigarette elettroniche e i liquidi da inalazione. L’imposta sui liquidi viene infatti ridotta dal 58,5% attuale al 10% se questi contengono nicotina, o al 5% se non ne contengono. Viene anche dimezzata dal 50 al 25% l’imposta per il calcolo dell’accisa sui tabacchi da inalazione senza combustione. Per le imprese del settore, molte delle quali se la passavano male dopo la stretta fiscale, è una vittoria. Le tasse sulle cosiddette e-cig, dopo la manovra, scenderanno di 70 milioni l’anno. 
 
Stretta sul fronte delle assicurazioni auto. Maxi multe, sospensione della patente e fermo amministrativo dell’automobile per chi viene pescato due volte in due anni alla guida senza il certificato assicurativo. Il decreto fiscale inasprisce notevolmente le sanzioni per i furbetti della Rc Auto (e fa un bel regalo alle compagnie di assicurazione). La multa, intanto, viene raddoppiata, da un minimo di 1.800 ad un massimo di 6.800 euro. Se la violazione viene ripetuta nel giro di due anni la norma prevede la sospensione della patente per un periodo tra uno e due mesi e il fermo amministrativo del mezzo per un periodo di 45 giorni, anche in caso di pagamento della sanzione in misura ridotta. 
Rinviata al 2020 la lotteria degli scontrini fiscali, il decreto fiscale introduce dal 2019 le lotterie “filantropiche” organizzate dagli enti del terzo settore. Potranno sollecitare donazioni “non inferiori a 500 euro” il cui ricavato è destinato ad alimentare i fondi gestiti dagli enti per il finanziamento dei progetti di carattere sociale. La “vincita” della lotteria filantropica – spiega il decreto – è “costituita unicamente dal diritto di scegliere uno dei progetti sociali, tra quelli da realizzare, al quale associare il nome del vincitore, con relativo riconoscimento pubblico”. 
Con il decreto fiscale, infine, arriva anche una nuova versione, più limitata, del bonus per i neonati.  
 
Durerà solo per il primo anno di vita del bebè, e non tre anni come prima, ma gli importi restano invariati, come il limite di reddito per poterne beneficiare.  
L’assegno, che può arrivare a 960 euro annui, 80 euro al mese, verrà corrisposto alle famiglie con reddito Isee non superiore a 25 mila euro (l’assegno è doppio se il reddito non supera i 7 mila euro).  
Per il secondo figlio l’assegno aumenta del 20%. Il sussidio dovrebbe interessare 280 mila famiglie. 
Licenza Creative Commons  30 Novembre  2018
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