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Jacline Mouraud
 
Jacline Mouraud: Chi è la pasionaria alla guida dei gilet gialli francesi 
di Ninni Raimondi
 
In una mobilitazione generale, in una marea di protesta umana, sociale e politica, la figura del leader emerge sempre: che sia più o meno mediatica, più o meno egocentrica, comunque appare. E nella Francia dei gilet gialli, il leader è una donna: 51 anni, madre di tre figli, lavoratrice che a stento (e non sempre) porta a casa uno stipendio di 1000 euro al mese. Ecco chi è Jacline Mouraud: la pasionaria che ha dato il via alla protesta contro Macron. 
Bretone, ipnoterapista, appassionata di fisarmonica e, saltuariamente, sorvegliante anti-incendio (per arrotondare).  
La Mouraud, col suo video virale e dalle migliaia di visualizzazioni, è il volto riconoscibile dei manifestanti francesi. Sicuramente tacciata di populismo dai radical chic pro Macron, Jacline Mouraud (col suo vecchio SUV diesel, comprato 10 anni fa a 11.000 euro) sa bene cosa significhi dilapidare mezzo stipendio per riempirne il serbatoio. “Quando finirà la vostra caccia all’automobilista?”: la sua frase, ormai slogan. 
La rabbia, fondata, esplode nella Francia più profonda: maggiormente penalizzata dal caro-carburante e dal menefreghismo da élite targato Macron. Lì, in quelle zone dove persone e famiglie vivono con salari modesti: costretti a prendere l’automobile per recarsi al lavoro e impossibilitati nel comprarne una nuova. Ecco perché, come nel metodo induttivo, dal particolare della protesta iniziale si è giunti alla feroce contestazione all’Eliseo: “Macron, t’es foutu, les Français sont dans la rue” (“Macron sei finito, i francesi scendono in piazza”). Non è certo dato trascurabile che ben il 74% dei francesi (secondo un sondaggio Odoxa) sostenga i gilet gialli. Situazione che, per certi versi, riporta alla mente i “Leaves” inglesi pro Brexit: non semplice malumore, bensì il termometro della realtà più vera, spietata. 
 
Nel video da 6 milioni di visualizzazioni, Jacline Mouraud sarcasticamente punzecchia Macron: “La gente comune non ne può più…ma tanto Lei, signor Macron, viaggia con l’auto blu”. La Francia è infatti tra i Paesi dove la benzina è più cara in Europa (1,53 euro al litro), superata comunque dall’Italia con 1,64. 
Il fenomeno dei gilet gialli va inserito in una cornice più ampia e composita: una protesta contro le élite ed i modelli da queste promossi.  
Una protesta, contro la lontananza dal popolo tipica di personaggi alla Emmanuel Macron. Fortissimi i dissidi interni: la Mouraud, che cerca un dialogo risolutivo con l’Eliseo per una vittoria che sia collettiva, sta subendo numerose minacce di morte dalla frangia più estrema e violenta. Si tratta dei giovanissimi: coloro che (sostiene la stessa) cercano solo “di fare casino”. Si tratta di “ragazzini anarchici, manipolati”, che non vogliono trovare “alcuna soluzione. Riceviamo telefonate in piena notte, minacce come ‘sappiamo dove abiti, non ne hai più per molto’. Altri si sono sentiti minacciare i figli”. La soluzione per arginare questa deriva, secondo la Mouraud, è che “il governo annunci lo stop all’innalzamento delle accise sul carburante e garantisca la sicurezza del viaggio dalle nostre rispettive abitazioni fino alla sede del governo a Parigi”. O addirittura, che “si dimetta”, ha poi concluso, nell’intervista rilasciata all’Ansa. 
 
Prescindendo dall’epilogo, ancora ignoto, quello di Jacline Mouraud è l’esempio di chi dalle parole passa ai fatti.  
L’esempio coraggioso di chi, alle poltrone di velluto elitarie, preferisce il caos, il ferro e fuoco delle piazze.  
 
Touché! 
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