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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
 
Italiani, mangeremo i vostri cad
 
“Italiani, mangeremo i vostri cadaveri”: Così parlava Imam espulso 
di Ninni Raimondi
 
E’ stato espulso stamattina a Padova un immigrato tunisino fortemente radicalizzato.  
Il trentunenne, che si era illegalmente introdotto nel nostro Paese nel 2008 sbarcando a Lampedusa, si era reso colpevole di una serie infinita di crimini, dalle rapine alla detenzione di stupefacenti allo spaccio, dal possesso e utilizzo di carte di credito false alla detenzione abusiva di armi da fuoco. Ma è stato il pericoloso percorso di radicalizzazione intrapreso dal tunisino a destare la preoccupazione degli uomini della Digos di Padova. 
Nel corso di un’operazione di contrasto e prevenzione del terrorismo, le forze dell’ordine hanno compiuto indagini sul conto del malvivente e hanno infine optato per un provvedimento di espulsione.  
Il trentunenne dava continuamente prova di essersi avvicinato all’Isis e di mostrare odio e accanimento verso gli “infedeli” e la cultura occidentale, in particolar modo sui social: il suo Facebook era costellato di foto propagandistiche, bandiere dell’Isis, video di decapitazioni e torture tra cui uno dal titolo di “Macellazione lecita di un cristiano”. 
 
Tra un crimine e l’altro il tunisino è anche riuscito ad avere un figlio con una donna italiana, preoccupandosi di plagiarlo secondo i dettami dello Stati Islamico. In alcune fotografie in possesso della Digos, si vede il bambino, di soli cinque anni, eseguire il gesto del Tawhid – dito indice puntato verso il cielo -, o ritratto a fianco di una bandiera dell’Isis. Ma è durante la sua permanenza al carcere Due Palazzi di Padova che il criminale ha dato il meglio di se: l’uomo era solito minacciare di morte gli agenti di polizia penitenziaria: “Prima o poi morirete tutti, entreremo nelle vostre case e vi uccideremo e mangeremo i vostri cadaveri”. 
“Non aveva mai avuto un atteggiamento tranquillo, era polemico e arrogante con gli agenti. Aveva cominciato a intensificare la pratica religiosa tanto da diventare un capo carismatico per gli altri detenuti di religione islamica. La cerimonia della preghiera del venerdì si faceva nella sua cella e lui, vestito con la tipica tunica dell’imam, celebrava”, hanno spiegato gli inquirenti.  
L’attività dell’uomo non è passata inosservata così, dopo le segnalazioni degli agenti, il trentunenne è stato espulso.  
Il giudice del tribunale di Venezia ha disposto l’allontanamento immediato del tunisino dai confini nazionali.  
Alle 12 di questa mattina, il trentunenne è stato caricato su un aereo e riportato in Tunisia.  
Dove speriamo rimanga e gustato di suoi compatrioti. 
In salsa rosa! 
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