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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
 
Sbarchi, governo compatto contro
 
Sbarchi, governo compatto contro la Francia: “Nessuna lezione da Macron” 
di Ninni Raimondi
 
“La Francia ha poco da arrabbiarsi perché ha respinto decine di miglia di immigrati a Ventimiglia riportandone alcuni di notte nei boschi, come se fossero bestie.  
Lezioni di umanità, bontà e generosità da Macron io non ne prendo“.  
Così Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno, a Mattino cinque su Canale 5, interviene sullo scontro con Parigi dopo le accuse del vicepremier e capo politico del M5S Luigi Di Maio secondo cui il colonialismo francese è una delle cause dei flussi migratori dall’Africa. 
Come era prevedibile, il leader della Lega si smarca dai tentativi di conciliazione del premier Giuseppe Conte e difende la posizione assunta dall’alleato di governo contro la Francia.  
“Ci sono tante cause del problema” e anche “la Francia lo è.  
In Africa c’è gente che sottrae ricchezza quei popoli, la Francia è evidentemente tra questi. In Libia la Francia non ha nessuno interesse a stabilizzare la situazione perché probabilmente ha interessi petroliferi opposti a quelli dell’Italia”, rincara la dose. 
In merito agli sbarchi, poi, il titolare del Viminale chiarisce come funziona la procedura: “Molto barchini e barconi devono chiedere l’autorizzazione a sbarcare a un porto italiano.  
E questa autorizzazione “la dà il ministero dell’Interno e il ministro non la firma“. 
 
Sul fronte dello scontro con la Francia si schiera in linea con la maggioranza gialloverde anche il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture: “Se serviva un incidente diplomatico con la Francia per arrivare alle cause del problema migratorio ne sono ben felice“.  
Così Danilo Toninelli, ai microfoni di a Radio anch’io su Rai Radio 1. 
Il pentastellato sottolinea il ruolo della Francia nella destabilizzazione della Libia “per una sorta di guerra economica” a cui gli italiani in passato si sono inchinati. Il problema migratorio va affrontato e risolto, secondo il ministro, evitando le partenze dei barconi dei trafficanti di morte e rispettando le leggi del mare e le convenzioni internazionali. 
“Ci sono stati 170 morti nel Sar libico. Non è colpa mia non è colpa dell’Italia.  
Se vogliamo dare alcune colpe è colpa dell’Unione europea che non è intervenuta ad aiutare il paese libico ma anzi lo ha destabilizzato”, afferma Toninelli.  
“Se vogliamo iniziare a dare le colpe, la colpa è di una criminalità organizzata dei trafficanti di morte che partono dalla Libia – ribadisce – E che partono dalla Libia a causa di un paese completamente destabilizzato da una guerra fatta principalmente su iniziativa di Sarkozy“. 
 
Insomma, anche Toninelli difende la linea dura del governo con la Francia e annuncia che entro poche settimane saranno pronte le motovedette per il governo libico che permetteranno di prevenire meglio gli sbarchi. 
Licenza Creative Commons  22 Gennaio 2019
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