Questo Sito non ha fini di lucro, né periodicità di revisione. Le immagini, eventualmente tratte dal Web, sono di proprietà dei rispettivi Autori, quando indicato.  Proprietà letteraria riservata. Questo Sito non rappresenta una Testata Giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto non può essere considerato, in alcun modo, un Prodotto Editoriale ai sensi e per gli effetti della Legge n.62 del 7 Marzo 2001.
 
 
Scarica il PDF della situazione
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Interni
Esteri
Cultura
Parolatio
Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
Si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all' uso dei cookie..
Foibe, Mattarella ne azzecca una
Foibe, Mattarella ne azzecca una: “Altro che fascismo, fu odio comunista slavo” 
di Ninni Raimondi
Il giorno del ricordo: Istria 
 
Mattarella s’è desto: ieri, nel suo intervento alla cerimonia per il Giorno del Ricordo che ha avuto luogo al Quirinale il presidente della Repubblica ha messo – finalmente e incredibilmente  – a tacere tutte le viltà esplose nei giorni scorsi contro i massacri delle Foibe.  
Secondo Mattarella gli eccidi non furono «una ritorsione contro i torti del fascismo, come qualche storico negazionista o riduzionista ha provato a insinuare», ma  «frutto di un odio che era insieme ideologico, etnico e sociale».  
E ha proseguito puntando il dito contro i «comunisti jugoslavi» che crearono un «teatro di violenze, uccisioni, rappresaglie, vendette contro gli italiani, lì da sempre residenti».  
Le foibe sono «un capitolo buio della storia nazionale e internazionale, che causò lutti, sofferenza e spargimento di sangue innocente», ha detto il presidente. 
 
Il fascismo non c’entra 
Per Mattarella l’ideologia politica non fu una causa dei massacri: «Non si trattò, come qualche storico negazionista o riduzionista ha provato a insinuare, di una ritorsione contro i torti del fascismo tra le vittime italiane di un odio, comunque intollerabile, che era insieme ideologico, etnico e sociale», perché «vi furono molte persone che nulla avevano a che fare con i fascisti e le loro persecuzioni».  
E punta il dito contro l’ «ingiustificabile cortina di silenzio» caduta su questi orrori. «Certa propaganda legata al comunismo internazionale dipingeva gli esuli come traditori, come nemici del popolo che rifiutavano l’avvento del regime comunista, come una massa indistinta di fascisti in fuga. Non era così, erano semplicemente italiani», ha affermato il presidente. 
 
Una ferita di tutti gli italiani 
«L’istituzione, nel 2004, del Giorno del Ricordo, votato a larghissima maggioranza in Parlamento, dopo un dibattito approfondito e di alto livello, ha suggellato questa ricomposizione nelle istituzioni e nella coscienza popolare», ha asserito Mattarella nella conclusione del discorso.  
Stabilendo che le Foibe sono una «ferita di tutto il popolo italiano, che guarda a quelle vicende con la sofferenza, il dolore, la solidarietà e il rispetto dovuti alle vittime innocenti di una tragedia nazionale, per troppo tempo accantonata». Per una volta, non possiamo che essere pienamente d’accordo con lui. 
Licenza Creative Commons  11 Febbraio 2019
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019