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Omicidi e tentate stragi
Omicidi e tentate stragi: la Procura di Brescia chiede la grazia per Heinrich Oberleiter 
di Ninni Raimondi
 
L’arresto di Cesare Battisti non deve farci dimenticare le altre decine di terroristi ancora latitanti.  
In particolare, i tre superstiti della banda che agiva in valle Aurina e nell'Anterselva, Heinrich Oberleiter, Siegfried Steger e Sepp Forer, a cui si deve aggiungere Heinrich Oberlechner, passato a miglior vita nel 2006: i cosiddetti “quattro bravi ragazzi”.  
Erano talmente “bravi” che riuscirono a collezionarsi un ergastolo, irrogato il 19 luglio 1971 dalla Corte d’Assise d’Appello di Bologna, per gli attentati a Brunico negli anni 67-68, condannati per cospirazione politica mediante associazione, attentato all’integrità dello Stato, strage continuata, lesioni e danneggiamento, danneggiamento aggravato e continuato, attentato continuato alla sicurezza degli impianti dell’energia elettrica e per vilipendio alle forze armate. Inoltre, furono condannati a 20 anni e 10 mesi di reclusione, inflitti il 20 aprile 1966 dalla Corte d’Assise di Milano, per i delitti di strage continuata al fine di attentare alla sicurezza dello Stato; di attentato continuato e aggravato alla sicurezza degli impianti di energia elettrica. 
I soli Oberleiter e Oberlechner, per l’attentato al Brenner Express, furono condannati a 16 anni di reclusione, per strage finalizzata alla sovversione dello Stato e per attentato alla sicurezza dei trasporti.  
La Corte d’Appello di Brescia che li sanzionò il 16 maggio del 1974, riscontrò loro «freddezza d’animo, disprezzo per quello che è considerato il bene più prezioso, mancanza di rispetto per ogni sentimento umano e malvagità d’animo».  
Uno dei motti di questi banditi era il seguente: «Voi non avrete più la frontiera al Brennero, prima dovete scavarvi la fossa nella nostra terra».  
Frase incisa su di una tavoletta di legno ritrovata in una delle grotte che i quattro utilizzavano come rifugio e simile alla tavoletta usata per il congegno a tavolette antagoniste, che aveva provocato lo scoppio della mina che uccise tre Carabinieri a Cima Vallona il 25 giugno del 1967. 
 
Questi galantuomini non scontarono nemmeno un giorno di carcere e si rifecero una vita in Germania e in Austria.  
Forer andò ad aiutare la sua signora a gestire alberghi in Tirolo.  
Steger si recò in Baviera a fare il macellaio, per poi trasferirsi nel paese della moglie, sempre in Tirolo.  
Infine, Oberleiter e Oberlecner si rifugiarono in Germania.  
Steger, addirittura, l’undici giugno del 2013 è stato omaggiato di un lungo applauso nel corso di una manifestazione tenutasi in una sala di ricevimenti ufficiali del parlamento austriaco, a Vienna, in cui era presente anche l’ex presidente della giunta provinciale altoatesina, Luis Durnwalder.  
Oberleiter, da parte sua, nel dicembre del 2018 ha presentato domanda di grazia al Presidente della Repubblica italiana. 
 
Da parte di molte forze politiche si chiede, invece, che il governo dimostri la stessa tenacia che ha avuto con il caso Cesare Battisti e si attivi al più presto e in maniera decisa affinché l’Austria conceda l’estradizione per questi ex terroristi. 
 
Dopo aver già affrontato l’argomento, purtroppo, sono costretto a ritornare sulla questione dei terroristi “sudtirolesi” degli anni Sessanta.  
Infatti, qualche giorno fa, la Procura di Brescia ha dato parere favorevole alla concessione della grazia per il terrorista, oggi settantasettenne, Heinrich Oberleiter. 
Il bandito agiva assieme a Steger, Forer e Oberlechner, che insieme formavano il famigerato gruppo dei cosiddetti “Quattro bravi ragazzi della Valle Aurina” che costituì «un vero e proprio reparto armato, organizzando, in grotte della valle Aurina, depositi di esplosivi, materiali, armi e munizioni», così come affermato dal giudice Mario Martin. 
I quattro collezionarono un ergastolo più qualche decina di anni di reclusione per le loro azioni banditesche.  
In particolare, Oberleiter e Oberlechner furono condannati, proprio dal Tribunale di Brescia, a 16 anni di reclusione per la tentata strage dei passeggeri del treno “Brenner Express”, compiuta nella notte tra il 14 e il 15 novembre del 1964 e sventata, con sprezzo del pericolo, dall'allora giovane Capitano del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza Giovanni Raimondi e da lui arrestati (nel riquadro a colori in alto a sinistra). 
 
I “bravi ragazzi” furono sospettati anche degli omicidi delle Guardie di Finanza Bruno Bolognesi, Salvatore Gabitta e Giuseppe D’Ignoti e dei Carabinieri Palmiro Ariu e Luigi De Gennaro.  
Per questi omicidi, a causa dell’assenza di collaborazione delle autorità austriache, non fu mai processato né condannato nessuno. 
Oberleiter, inoltre, era l’uomo di fiducia di Norbert Burger per quanto riguardava il rifornimento e la distribuzione degli esplosivi.  
Burger, ricordiamo, era il fanatico assistente universitario ad Innsbruck condannato all’ergastolo per la strage di Cima Vallona. 
Ai primi di dicembre del 2018, le figlie di Oberleiter hanno presentato domanda di Grazia per il padre, adducendo motivi di salute.  
Ora la patata bollente è passata nelle mani del Presidente della Repubblica, che dovrà decidere se concedere o respingere la richiesta. 
 
Speriamo che Sergio Mattarella si ricordi quanto ha detto in occasione dell’estradizione di Cesare Battisti.  
Infatti, in un comunicato diramato dalla Presidenza della Repubblica il 13 gennaio, si afferma che: «Mattarella si augura che Battisti venga prontamente consegnato alla giustizia italiana, affinché sconti la pena per i gravi crimini di cui si è macchiato in Italia e che lo stesso avvenga per tutti i latitanti fuggiti all’estero». 
 
Il sangue versato dai Servitori dello Stato ha lo stesso valore sia che a uccidere siano stati i terroristi rossi, sia che siano stati i sedicenti irredentisti tirolesi. 
Licenza Creative Commons  16 Febbraio 2019
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