Questo Sito non ha fini di lucro, né periodicità di revisione. Le immagini, eventualmente tratte dal Web, sono di proprietà dei rispettivi Autori, quando indicato.  Proprietà letteraria riservata. Questo Sito non rappresenta una Testata Giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto non può essere considerato, in alcun modo, un Prodotto Editoriale ai sensi e per gli effetti della Legge n.62 del 7 Marzo 2001.
 
 
Scarica il PDF della situazione
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Interni
Esteri
Cultura
Parolatio
Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
Si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all' uso dei cookie..
Rammstein, polemiche sul nuovo v
Rammstein, polemiche sul nuovo video: “Sfrutta l’Olocausto per vendere dischi” 
di Ninni Raimondi
 
Il nuovo videoclip della band tedesca Rammstein è al centro delle polemiche in Germania. 
 
Le critiche della comunità ebraica 
La ragione? Nel trailer del video musicale del pezzo Deutschland gli appartenenti al controverso gruppo di Berlino indossano delle divise simili a quelle degli ebrei deportati nei lager: tuta a righe azzurre e stella di David.  
Sono bastati trentacinque secondi di girato, in cui Lindermann e compari appaiono con un cappio stretto al collo in attesa (presumibilmente) di essere giustiziati – accompagnati dalla scritta, appunto, Deutschland  in stile gotico – per dare inizio al putiferio politicamente corretto.  
Josef Schuster, presidente del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi ha rilasciato questa dichiarazione: “Chi utilizza l’Olocausto per motivi di marketing agisce in modo spregevole e immorale.  
Al contrario sono molti artisti che nelle loro opere si confrontano in modo dignitoso con la Shoah. Se i Rammstein dovessero trarre profitti dall’Olocausto grazie al loro video, di fatto insulterebbero le milioni di persone che durante la Shoah hanno sofferto in modo indicibile e sono state assassinate nel modo più crudele”. 
 
Le accuse di speculazione sull’Olocausto 
Dello stesso avviso parrebbe essere Karl Freller, direttore della Fondazione dei memoriali della Baviera.  
Egli ha addirittura invitato i Ramnstein a fare una visita a Dachau: “Non voglio dare un giudizio definitivo.  
Ma la sofferenza e la dimensione disumana dell’Olocausto non permettono il suo utilizzo per motivi pubblicitari allo scopo di far conoscere prodotti di qualsivoglia tipo.  
In questo caso, a quanto pare, un disco.” Sul video dei Rammstein è intervenuto anche l’incaricato per l’antisemitismo del governo tedesco, Felix Klein, che non ha avuto parole gentili per il gruppo: “In linea di principio non c’è nulla da ridire su un confronto di natura artistica, ma se il video è stato realizzato solo per provocare e per motivi commerciali, per scandalizzare e cercare di attrarre così l’attenzione, allora viene superata una linea rossa.” 
 
Isteria politicamente corretta? 
Da notare che nel video oltre al riferimento ai campi di concentramento, c’è una protagonista donna, nera, che si atteggia in varie pose da mistress: non, insomma, esattamente l’immagine della bionda teutonica che ci aspetteremmo di vedere da dei fanatici nazionalisti.  
Oltretutto, la stessa ragazza è sulla copertina del nuovo album dei Rammstein, vestita con una cotta di maglia a mò di cavaliere medievale.  
Prima ancora di sapere quale sia il messaggio del video e della canzone, dunque, si grida allo scandalo e allo sfruttamento della tragedia: strano metro di misura quello di alcuni paladini delle minoranze.  
Quando si tratta di grosse produzioni hollywoodiane alla Spielberg o feuilleton lacrimosi come La vita è bella di Roberto Benigni nessuna levata di scudi: appena un gruppo notoriamente provocatorio come i Ramnstein si fa ritrarre per 35 secondi con la divisa a righe dei campi di concentramento scatta la mannaia del censore e si fanno i conti in tasca a un gruppo musicale. 
Licenza Creative Commons  30 Marzo 2019
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019