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La Sarti, vittima di revenge por
La Sarti, vittima di revenge porn, vota contro la legge che la tutela: “Materia delicata” 
di Ninni Raimondi
 
Giulia Sarti, la deputata del Movimento Cinque Stelle che negli ultimi tempi è tristemente balzata alle cronache per la diffusione di alcuni suoi video “privati” ha sorprendentemente votato contro l’emendamento del cosiddetto “Codice Rosso”: il reato di revenge porn. 
 
La legge proposta da Forza Italia e Partito Democratico 
L’emendamento è stato respinto ma era stato presentato dai partiti di opposizioni, eterogeneamente suddivisi in Partito Democratico, Forza Italia e Liberi e Uguali.  
I voti contrari a tale iniziativa sono stati proprio quelli dell’alleanza di governo e quindi anche del partito della Sarti.  
La deputata riminese Sarti si è autosospesa dal Movimento perché implicata nel caso Rimborsopoli: tuttavia si è sentita in dovere di esprimere la sua opinione in merito al voto sul revenge porn, motivandone la scelta.  
Scrive così la Sarti attraverso il suo profilo. 
 
La Sarti: “E’ una materia delicata” 
“Ringrazio tutti coloro che in questi giorni hanno espresso reale e sincera vicinanza nei miei riguardi.   
A tal proposito, in virtù di quel che ho passato, io così come molte altre donne purtroppo, ci tengo a sottolineare che il caso in questione, cosiddetto Revenge porn, discusso in queste ore nell’ambito del Codice Rosso, non può certo risolversi attraverso l’approvazione di un mero emendamento”. Insomma, secondo la Sarti il dibattito dovrebbe essere più ampio e meglio regolato: “Al contrario, la materia è talmente delicata da richiedere un ampio dibattito non solo parlamentare, bensì giuridico-sociale, volto dapprima a coinvolgere esperti, vittime, famiglie, analisti, giuristi e tutte le varie articolazioni dello Stato competenti come la Polizia postale e delle comunicazioni. È un tema importantissimo, una sua seria regolamentazione non può rischiare di nascere monca”. 
 
 
Di Maio e Salvini: “Si farà” 
In seguito alla bocciatura del reato di revenge porn, le deputate di Forza Italia hanno lasciato i loro seggi. Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello sviluppo economico, viste le polemiche si è affrettato a dichiarare che l’emendamento passerà alla prossima votazione: “Approveremo anche la legge anche abbiamo depositato in parlamento“, ha dichiarato.  
Dello stesso avviso pare essere Matteo Salvini: “Il parlamento faccia presto per portare avanti questo provvedimento, in tempi rapidi, per dare risposte concrete ai cittadini. Serve un giro di vite, misure più forti per contrastare in maniera ancor più efficace questa pratica. E bisogna farlo il prima possibile”. 
Licenza Creative Commons  30 Marzo 2019
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