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Ecco la nuova caccia alle stregh
Ecco la nuova caccia alle streghe: M5S contro la “ribelle” andata a Verona 
di Ninni Raimondi
 
E’ in atto una caccia alle streghe dal sapore medioevale, ma in casa 5 Stelle e non al Congresso delle famiglie di Verona, come qualcuno potrebbe aspettarsi.  
Sì, perché i vertici del M5S sono su tutte le furie per il “tradimento” della senatrice Tiziana Drago, che ha deciso di andare alla kermesse sulla famiglia naturale, trasgredendo gli ordini di scuderia. 
 
Spadafora: “Patrocinerò giornata diritti Lgbt” 
“A Roma si celebreranno le idee e il futuro, a Verona si rivanga il passato“: cosi’ il sottosegretario M5S alla presidenza del Consiglio, Vincenzo Spadafora, ha ribidato il senso del contro-evento per i giovani promosso dai pentastellati a Roma in risposta al Congresso delle famiglie.  
E Spadafora ha bocciato la decisione della senatrice Drago di salire sul palco a Verona (“ha sbagliato”) sottolineando che ha espresso “un’opinione personale” e non la posizione del Movimento. “Respingo l’accusa di complicità”, ha aggiunto parlando alla Stampa, “il M5S tutto, dai parlamentari al capo politico, è stato netto. Siamo l’argine alla deriva”. 
“La senatrice è intervenuta esprimendo un’opinione personale. Credo abbia sbagliato: siamo noti per discutere vivacemente al nostro interno, avrebbe potuto rappresentare a noi le sue idee. Ha preferito avere un momento di visibilità: non rappresenta la nostra posizione”, ha rincarato la dose, in un’intervista al Fatto Quotidiano. 
“Il 17 maggio”, ha ricordato il sottosegretario a scanso equivoci, “patrocinerò la giornata internazionale dei diritti Lgbt contro omofobia e transfobia. Altro che Verona“. 
 
Grillo: “A Verona manifestazione dell’ultradestra” 
“Si tratta di una manifestazione fortemente ideologizzata con argomentazioni da ultradestra. E chi vede il mondo attraverso una ideologia non può essere obiettivo. Non è con il pregiudizio che si possono affrontare certi temi. Bisogna governare i cambiamenti nella società aprendosi al confronto”. Così al Corriere della Sera il ministro della Salute Giulia Grillo sempre a proposito del Congresso di Verona. E sulla Drago ha spiegato: “La conosco molto bene perché è stata eletta nel mio stesso collegio, ad Acireale. Ha fatto questa scelta, autonoma. La posizione espressa pubblicamente dal M5S è un’altra”. “Non ho apprezzato – ha sottolinea il  ministro – il fatto che ci abbia avvertito all’ultimo. Quanto alla sua presenza lì, credo non fosse necessaria per portare avanti certi temi e che non rispecchi neppure la sua mentalità”. 
 
Le ragioni della Drago 
Come è noto, il capo politico del M5S Luigi Di Maio ha vietato la partecipazione dei suoi all’evento di Verona.  
A quanto pare però per adesso l’eventuale deferimento della Drago ai probiviri per ora viene considerato “non necessario” anche perché i probiviri “hanno tutti gli strumenti per aprire un’istruttoria se lo ritengono opportuno”. 
Dal canto suo, la senatrice dal palco di Verona ha detto: “Sono presente qui per scelta personale e non vi nascondo che non è stata una decisione facile, ma vorrei rassicurarvi: il M5S non è quella realtà collegata solo alle dichiarazioni di questi ultimi giorni, vi sono senatori e deputati che hanno aperture verso la famiglia naturale“. 
“Sono stata invitata tempo fa e ho riflettuto sulla opportunità di andare a Verona – ha precisato poi la Drago -. Nella vita faccio l’insegnante e la mia stella polare è sempre stata quella del dialogo. Per questo motivo ho partecipato al Congresso di oggi. Così come ieri mi trovavo all’Aquila Social Film Fest sul tema dei diritti individuali e delle coppie. Questo a testimonianza della mia visione che abbraccia non lo scontro ma il dialogo sulle idee, che è quanto di più bello salvaguardi la nostra Costituzione e la democrazia”. 
“Credo che la conquista della difesa dei diritti civili del nostro Paese non vada messa in discussione, sono diritti sacri – ha sottolineato la senatrice -. Credo altresì che difendere i diritti delle giovani coppie, dei bambini, dell’infanzia sia altrettanto importante e non confligga in alcun modo con la tutela e la rivendicazione dei diritti civili. Non penso che ci sia una contrapposizione e la mia è stata soltanto una testimonianza, semplice e senza attacchi a nessuna posizione. Mi spiace se con la mia presenza posso aver prestato il fianco a strumentalizzazioni ma non era mia intenzione attaccare nessuno né criticare altre posizioni, ma soltanto costruire, ascoltare e dialogare rispettando i punti di vista di ognuno”. 
 
Un punto di vista legittimo, basato – come direbbe qualcuno – sul buon senso. Eppure la posizione della Drago – di accettare il dialogo, il confronto, di affermare dei diritti senza per questo negarne altri – non va molto di moda in questi giorni tra le “anime belle” del movimento Lgbt, della sinistra e delle femministe, che per essere à la page si sono ribattezzate transfemministe. 
Come abbiamo detto, la caccia alle streghe è al contrario.  
Oggi i “cattivi” sono quelli che credono nella famiglia naturale. 
Licenza Creative Commons  30 Marzo 2019
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