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Greta Thunberg è solo un burattino?
Che dietro il fenomeno mediatico della ragazzina paladina dell’ambiente ci sia un entourage di adulti e una manovra commerciale studiata a tavolino, è ormai abbastanza evidente.
Dal Papa ai leader europei, tutti sembrano pendere dalle labbra della 16enne con le trecce, che davanti a piazze stracolme di giovani “in sciopero” per il clima inchioda gli adulti alle proprie responsabilità rispetto a inquinamento, cambiamenti climatici e riscaldamento globale.
Intanto le librerie si riempiono del suo libro “La nostra casa è in fiamme“, si moltiplicano le apparizioni tv e i seguaci sui social network.
Vietato fare domande
Ma cosa succede se in maniera pacifica si prova a porre una semplice domanda a Greta, magari lontano dai riflettori e dalle folle oceaniche?
E’ possibile fare una domanda non concordata a Greta?
Stando al video pubblicato dal professore francese Marc Reisiger sembrerebbe di no.
L’uomo si è recato appositamente a Stoccolma in uno dei consueti scioperi della giovane attivista di fronte al parlamento svedese. Avvicinatosi a Greta ha iniziato a parlare: “Ti ho visto a Bruxelles, c’erano molte persone … Ho sentito che hai suggerito ai giovani di studiare il clima. Vorrei parlare un po ‘di questo. Immagino tu l’abbia studiato…”.
La ragazzina annuisce e si toglie repentinamente il cappello.
Al “segnale” scatta l’intervento dell’addetto stampa che chiude bruscamente la conversazione con il professore e con la scusa di avere “delle cose da fare” allontana la ragazzina.
In realtà Greta si sposta solo di qualche metro per evitare di parlare con il professore insieme all’addetto stampa e ad una guardia del corpo vestita di nero.
“Mi è sembrato di trovarmi di fronte ad una ragazza estinta, senza passione, una bambola manipolata da persone inquietanti”.
Queste le considerazioni del professor Reisiger.
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