Questo Sito non ha fini di lucro, né periodicità di revisione. Le immagini, eventualmente tratte dal Web, sono di proprietà dei rispettivi Autori, quando indicato.  Proprietà letteraria riservata. Questo Sito non rappresenta una Testata Giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto non può essere considerato, in alcun modo, un Prodotto Editoriale ai sensi e per gli effetti della Legge n.62 del 7 Marzo 2001.
 
 
Scarica il PDF della situazione
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Interni
Esteri
Cultura
Parolatio
Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
Si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all' uso dei cookie..
Mi dimetto se non mi interrogano
Siri: “Mi dimetto se non mi interrogano entro 15 giorni” 
di Ninni Raimondi
 
Giuseppe Conte ha convocato una conferenza stampa per le 18:30 di oggi a Palazzo Chigi per parlare, verosimilmente, delle eventuali dimissioni di Armando Siri. Il sottosegretario alle Infrastrutture indagato per corruzione ha però anticipato la conferenza di Conte con uno stato pubblicato sulla propria pagina Facebook 
 
“Dal primo momento ho detto di voler essere immediatamente ascoltato dai magistrati per chiarire la mia posizione. La disponibilità dei magistrati ad essere ascoltato c’è e confido di poterlo fare a brevissimo. Sono innocente, ribadisco di avere sempre agito correttamente, nel rispetto della legge e delle Istituzioni, e di non avere nulla da nascondere”, scrive Siri. 
“Proprio per questo, vivo questa situazione con senso di profonda amarezza. Confido che una volta sentito dai magistrati la mia posizione possa essere archiviata in tempi brevi. 
Qualora ciò non dovesse accadere, entro 15 giorni, sarò il primo a voler fare un passo indietro, rimettendo il mio mandato, non perché colpevole, bensì per profondo rispetto del ruolo che ricopro”, ha puntualizzato il sottosegretario leghista. 
 
Da giorni il M5S ne chiedeva le dimissioni, mentre la Lega ha sempre difeso la permanenza al governo del suo esponente politico. 
Licenza Creative Commons  3 Maggio 2019
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019