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“Io come George Washington”. Tru
“Io come George Washington”. Trump resta umile 
di Ninni Raimondi
 
“Keep America Great”, manteniamo l’America grande, “nessuno come me, tranne George Washington”.  
Con questo slogan Donald Trump ha avviato – non proprio all’insegna della sobrietà – la sua seconda corsa alla presidenza degli Stati Uniti arringando la folla nel Amway Center di Orlando, in Florida – uno Stato definito dal presidente “la mia seconda casa”. Il presidente Usa ha esortato i suoi sostenitori a “lasciare questa squadra al suo posto”. “L’American Dream è tornato”: gli Stati Uniti e la loro economia sono “l’invidia del mondo”. E per questo Trump chiede di restare alla Casa Bianca “per cementare” i progressi compiuti, per “finire il lavoro” iniziato. 
 
“Solo una persona ha avuto più consensi di me: George Washington” 
“Abbiamo realizzato più di quanto ogni altro presidente abbia fatto nei primi due anni e mezzo e in circostanze che nessun altro presidente si è trovato a gestire prima”, ha detto alle migliaia di sostenitori, sottolineando poi come solo una persona ha avuto più consensi di lui: “Il suo nome era George Washington. George aveva il 100%.  
Io non ci arriverò mai, ma non importa” ha detto il presidente Usa. E con riferimento all’economia ha parlato di “nuove incredibili vette” raggiunte. “Forse – ha detto – la più grande economia che abbiamo avuto nella storia del nostro Paese”. 
 
Trump era con la moglie Melania, che ha preso la parola – “E’ stato un onore servire da First Lady questi due anni e sono contenta di poterlo fare per altri sei”, ha detto, definendosi “orgogliosa” di quanto fatto dal marito in così poco tempo – , come ha fatto il vicepresidente Mike Pence.  
“Questa sera sono qui davanti a voi per lanciare la mia campagna per un secondo mandato come presidente degli Stati Uniti.  
Vi prometto che non vi deluderò mai“, ha dichiarato Trump. Il presidente ha parlato 80 minuti ribadendo i temi a lui più cari dalla campagna 2016: ha promesso un giro di vite contro l’immigrazione illegale, 24 ore dopo aver annunciato su Twitter che l’amministrazione è pronta ad espellere milioni di immigrati entrati illegalmente negli Stati Uniti. “Crediamo che il nostro Paese debba essere un santuario per cittadini rispettosi della legge”, ha dichiarato il presidente, accusando i democratici di voler legalizzare l’immigrazione clandestina per ampliare la propria base elettorale e di voler “distruggere il nostro Paese così come lo conosciamo”. 
 
L’attacco agli avversari: “Orda di radicali di sinistra” 
Trump non ha risparmiato gli oppositori politici, “un’orda di radicali di sinistra”: “Un voto a favore di qualunque democratico nel 2020 è un voto a favore del socialismo radicale e la distruzione del sogno americano”, ha dichiarato.  
E’ tornato ad attaccare Hillary Clinton e a denunciare l’inchiesta del procuratore speciale Robert Mueller: “Nessun presidente dovrebbe mai sopportare una cosa così… il nostro movimento patriottico è sotto attacco dal primo giorno”. A proposito della Clinton e delle sue 33 mila email cancellate, ha chiosato: “Se io cancellassi una email d’amore per Melania chiederebbero la sedia elettrica”.  
Ha parlato della “più grande caccia alle streghe della storia della politica” accusando di collusione democratici e i media delle “fake news”. Le elezioni del 2020 saranno “un verdetto sull’atteggiamento non-americano di quanti hanno cercato di minare la nostra grande democrazia e di danneggiare voi”, ha dichiarato. 
Licenza Creative Commons  20 Giugno 2019
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