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Un percorso di studi interrotto
Un percorso di studi interrotto o in crisi? Ecco come superare lo scoglio 
di Ninni Raimondi
 
Sono 4 su 10 secondo le statistiche del MIUR gli studenti universitari che in Italia non concludono il loro percorso universitario. Una percentuale di abbandoni certamente allarmante, che si associa ai dati che vedono l’Italia come il secondo paese europeo per rinuncia agli studi. Sempre secondo dati diffusi dal MIUR nel 2015, solo il 22% dei giovani italiani tra i 25 e i 34 anni porta a compimento gli studi accademici, contro il 35% del resto d’Europa. 
 
Quali sono le cause?  
Tra queste certamente il famoso “esame scoglio”, la bestia nera che molti studenti incontrano durante la loro carriera di studenti.  
Alcuni riescono a superarlo, ma per altri sarà invece proprio motivo scatenante dell’abbandono. Per gli studenti più “anziani” in particolare nella fascia dai 30 in su, la difficoltà principale è invece spesso quella di conciliare il proprio lavoro con il percorso di studi e la relativa frequenza universitaria. 
In questo senso, un istituto come CEPU ha dimostrato negli anni di poter venire incontro a queste problematiche. Soprattutto gli studenti di fascia di età più elevata lo conoscono già, anche grazie a campagne pubblicitarie di grande successo, anche con testimonial molto famosi. 
 
Ma CEPU può venire incontro alle esigenze degli studenti di tutte le fasce di età, affiancando loro importanti figure che potranno aiutarli a superare le difficoltà incontrate.  
Tra questi, c’è il referente didattico, con il compito di progettare il percorso didattico dello studente calibrandolo sulle sue caratteristiche, ovvero in modo specifico e personalizzato. Inoltre, va citata la fondamentale figura del Tutor: esperto non solo nella sua materia di competenza ma anche delle migliori tecniche di apprendimento. Un affiancamento che potrà rivelarsi determinante nel percorso di formazione e nell’adozione delle strategie più efficaci per facilitare lo studio. 
CEPU potrà quindi venire incontro sia all’esigenza di superare specifici esami (i famosi “esami scoglio” citati in apertura), sia a quella dell’organizzazione dell’orientamento e percorso universitario.  
E potranno dunque beneficiarne sia gli studenti a tempo pieno, che per qualsiasi motivo si sono trovati ad incontrare difficoltà nel loro percorso, sia quelli che si avvicinano più tardi agli studi universitari, o più spesso hanno ripreso studi interrotti che per esigenze lavorative o anche per mero soddisfacimento personale vogliono ora terminare. 
 
Un aiuto di alto livello, nel quale lo studente verrà affiancato da professionisti appositamente formati proprio per dare allo studente l’aiuto di cui ha bisogno. E magari, migliorare un po’ le poco esaltanti statistiche italiane di abbandono universitario. 
Licenza Creative Commons  5 Luglio 2019
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