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Falso allarme terrorismo, il presunto attentatore di Roma si trova in Germania 
di Ninni Raimondi
 
Rientra l’allarme intelligence di un presunto attentatore che voleva farsi esplodere a Roma.  
In relazione alla informativa della polizia su un presunto attentatore suicida siriano, fonti del Dipartimento di pubblica sicurezza fanno sapere che il cittadino siriano sospetto sarebbe fuori dai confini nazionali. La Polizia a seguito di controlli incrociati con i massimi vertici dell’antiterrorismo europeo, avrebbe escluso la presenza in Italia del presunto terrorista. Un’ulteriore conferma sarebbe arrivata alle agenzie di intelligence italiane dal servizio segreto tedesco interno Bfv poiché gli ultimi contatti su Facebook il siriano li avrebbe avuti dalla Germania. Sempre fonti del Dipartimento fanno presente che la nota riservata sul cittadino siriano è solo una delle tante segnalazioni che quotidianamente vengono vagliate dagli organismi investigativi concentrati a contrastare le eventuali azioni terroristiche di matrice islamica in Italia. 
 
Il presunto attentatore fotografato a Berlino 
Insomma, rientra l’allarme scatenato dall’indiscrezione riportata dal Corriere della Sera secondo cui il 27enne siriano in una intercettazione telefonica avrebbe detto “domani a Roma andrò in paradiso“.  
La Questura di Roma ha inviato a tutti i reparti una “segnalazione urgentissima di rintraccio” di un soggetto con due diverse identità, alla quale era allegata una foto. La foto arrivata alle pattuglie mostrerebbe un ragazzo con la barba, nato in Siria il 5 maggio 1991. Una immagine scattata in Pariser Platz, davanti alla porta di Brandeburgo a Berlino. Una scelta forse simbolica, visto che nella capitale tedesca nel 2016 Anis Amri, tunisino di 25 anni, si lanciò con un camion sulla folla che visitava uno dei mercatini di Natale nel quartiere Charlottenburg, provocando 12 morti e 56 feriti. Amri fu poi intercettato e ucciso in Italia, a Sesto San Giovanni (Milano), mentre era alla ricerca di contatti di una presunta rete di fiancheggiatori. 
Licenza Creative Commons  20 Luglio  2019
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