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Open Arms prende a bordo altri 3
Open Arms prende a bordo altri 39 immigrati e chiede aiuto: “Situazione insostenibile” 
di Ninni Raimondi
 
Open Arms, la Ong spagnola che dal 1 agosto naviga nel Mediterraneo con 121 immigrati a bordo avrebbe soccorso altri 39 naufraghi. L’annuncio perviene a mezzo Twitter per voce del responsabile della Ong, Oscar Camps. Camps specifica che l’operazione di Open Arms è avvenuta in “acque internazionali” e che “nel frattempo, continuiamo ad attendere un porto sicuro dove attraccare”. Il recupero è avvenuto su richiesta de La Valletta che però accetta di far sbarcare solo questi 39 individui. 
 
“Grave problema di sicurezza a bordo” 
“Dopo il salvataggio di poche ore fa, Malta accetta solo di portare a terra 39 persone” scrive su Twitter Oscar Camps. “Il suo rifiuto di sbarcare le altre 121 persone che sono state a bordo per 9 giorni. Ciò ha generato un grave problema di sicurezza a bordo. Il livello di ansia di queste persone è insostenibile” conclude il responsabile di Open Arms. 
 
Montes Mier: “Se salvare vite è crimine io colpevole” 
Ani Montes Mier, 31 anni, il capo missione di Open Arms, ieri ha rilasciato un’intervista a La Repubblica in cui ribadisce il suo obiettivo: “Se salvare vite in pericolo è un crimine, io sono una trafficante. Ma se parliamo dei trafficanti che guadagnano milioni di euro, loro sono a terra in un posto sicuro, non in mare, non rischiano la vita come queste 121 persone che stiamo cercando di aiutare”. 
 
L’offerta di Valencia e il no del governo spagnolo 
Pochi giorni fa, Joan Ribò, sindaco di Valencia, aveva dato la propria disponibilità ad accogliere la nave della Ong spagnola: “E’ un dovere etico ed umano nei confronti delle persone che rischiano la vita per fuggire dal terrore, la guerra o la miseria. Valencia e i valenciani vogliono ispirarsi ai valori della solidarietà, benessere e libertà che l’Europa ha sempre rappresentato”. Ma il governo spagnolo non è dello stesso avviso: già sei mesi fa ha tolto l’autorizzazione alla Open Arms a svolgere attività di ricerca e soccorso. Secondo le motivazioni ufficiali spagnole, la nave non rispetta gli standard di sicurezza internazionali essendo omologata per un massimo di 18 persone. Molto più semplicemente, il governo di spagnolo non vuole accogliere altri immigrati. 
 
“Lampedusa e Malta porti più vicini” 
Ma la cosa, in realtà, non turba  i propositi della Montier, che ribadisce: “Tutti sanno quali sono i porti sicuri più vicini, Lampedusa e Malta (che, tuttavia, si è detta contraria alla scelta dei suoi porti, n.d.r.) Ma io voglio fare un altro tipo di appello: non chiedo solo un porto sicuro dal punto di vista giuridico, ma anche dal punto di vista umano. La solidarietà non muore mai. Io non la lascerò morire”. E come al solito, nonostante secondo queste Ong l’Italia sia governata da un governo pericolosamente razzista, il nostro Paese sarà ritenuto il porto più sicuro anche dal punto di vista “umano”. 
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