Servizio  
 
 
 
Questo Sito non ha fini di lucro, né periodicità di revisione. Le immagini, eventualmente tratte dal Web, sono di proprietà dei rispettivi Autori, quando indicato.  Proprietà letteraria riservata. Questo Sito non rappresenta una Testata Giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto non può essere considerato, in alcun modo, un Prodotto Editoriale ai sensi e per gli effetti della Legge n.62 del 7 Marzo 2001.
 
 
Scarica il PDF della situazione
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Interni
Esteri
Cultura
Parolatio
Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
Si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all' uso dei cookie..
Open Arms, arriva Zorro
Open Arms, arriva Zorro: anche Banderas ci fa la morale sull’immigrazione 
di Ninni Raimondi
 
La Open Arms, arrivata all’undicesimo giorno di navigazione, con 151 immigrati a bordo e alla spasmodica ricerca di un porto dove sbarcare, sta grattando il fondo del barile. Lo si era già capito negli ultimi giorni, quando la Ong aveva chiamato, in qualità di testimonial pro sbarco, Richard Gere e Chef Rubio. I due avevano partecipato simbolicamente alle operazioni di rifornimento dell’imbarcazione. 
 
Arriva Zorro 
Ieri un altro vip sostenitore di Open Arms si è aggiunto al carrozzone degli ultra ricchi annoiati che salgono in cattedra per insegnarci che i confini sono disumani: Antonio Banderas, che in una conferenza stampa seguita alla presentazione di un film, ha parlato della situazione di empasse della nave Ong spagnola. L’attore ha spiegato che il clima attorno alle organizzazioni non governative “molto a che fare con quello che sta succedendo nel mondo dove, per esempio, a capo degli Stati Uniti c’è un signore che vuole erigere un muro“, riferendosi ovviamente a Trump. Per Banderas “esistono soluzioni possibili al tema nord-sud ma richiedono un’enormità di fondi e di anni, probabilmente decenni, perché la comunità internazionale pianifichi un piano Marshall per l’Africa, per esempio”. Nessuna menzione riguardo al fatto che i Paesi africani ricevono già miliardi di dollari dai Paesi industrializzati, fondi che da decenni finiscono nel buco nero della gestione folle e della corruzione delle classi politiche africane. 
Insomma, aspettiamoci altre incursioni mediatiche di ricchi e famosi nel dibattito sull’immigrazione.  
 
Nessun commento, per ora, da parte del ministro dell’Interno Salvini, che qualche giorno fa non le aveva di certo mandate a dire a Gere e aveva twittato: “Richard Gere mettesse a disposizione le sue ville, risolveremmo i problemi di qualche siciliano. Prendere lezioni da questi fenomeni ultramilionari che arrivano da oltreoceano a spiegano agli italiani cosa devono fare con i soldi sono imbarazzanti”.  
 
Di Roger Federer, decisamente, ce n’è uno solo. 
Licenza Creative Commons  12 Agosto 2019
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019