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Conte avverte: al Colle entro mercoledì. Ma è ancora scontro sui vicepremier 
di Ninni Raimondi
 
Vicepremier sì, vicepremier no. La trattativa per il governo giallofucsia appare arenata sui vice del presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte: i M5S (e lo stesso Conte) vorrebbero mantenere la diarchìa che fu del governo gialloverde; il Pd al contrario sostiene che per andare avanti bisogna eliminarla. A lanciare la proposta è Dario Franceschini, peraltro il dem in pole position per la poltrona in questione: “Governo senza vicepremier per far decollare” il Conte bis. L’idea come è noto piace al segretario Pd Nicola Zingaretti, ma i 5 Stelle non mollano. E c’è pure un’altra questione: nel caso, la poltrona di vicepremier – sostengono i dem – dovrebbe andare al Pd, visto che Conte è espressione del M5S. Ma a sparigliare le carte è lo stesso premier incaricato, che taglia corto: “Io del MS5? Una formula inappropriata”. 
 
La mossa del Pd: dare ragione a Grillo 
Beppe Grillo sabato aveva puntato il dito contro chi parlava di poltrone invece di manifestare “euforia” per l’occasione di cambiare il Paese e il mondo. Ed ecco che ieri il Pd ha accolto l’appello. “Per una volta Beppe Grillo è stato convincente. Una sfida così importante per il futuro di tutti non si blocca per un problema di posti. Serve generosità. Per riuscire a andare avanti allora cominciamo a eliminare entrambi i posti da vicepremier“, scrive su Twitter Franceschini, subito ritwittato da Orlando e Gentiloni. Una mossa astuta, quella di sfruttare le parole del garante del Movimento per andare in pressing sulla questione dei vicepremier. Ma a tal proposito, convinto che Di Maio debba restare centrale è il senatore 5 Stelle Gianluigi Paragone. “Luigi Di Maio non piace al Pd perché sta difendendo quello che di buono avevamo fatto nel precedente governo. Luigi deve rimanere centrale. Anche a Chigi! (E lo dice uno che con Luigi ci ha fatto pure sane litigate)”. 
 
Conte fissa la deadline: domani, al massimo mercoledì si chiude 
“L’ho dimostrato con i fatti che non sono un premier per tutte le stagioni, quando al Senato è stata ritirata la mozione di sfiducia, quindi concretamente mi è stata proposta una rinnovata stagione, l’ho rifiutata”. Così Conte in diretta da Palazzo Chigi con la festa del Fatto Quotidiano alla Versiliana, sottolinea che non è in balìa delle contrattrazioni tra M5S e Pd. Poi si dice ottimista: “Vedo un buon clima di lavoro. Da questo punto di vista sono convinto assolutamente che tutti sono disponibili ad accantonare il passato e a concentrarsi su questo importante progetto che riguarda l’intero Paese”. L’importante è che non si contratti all’infinito: “La deadline del governo è tra martedì e mercoledì”, avverte Conte. Entro quella data il premier incaricato salirà al Colle e scioglierà la riserva. 
 
Domani il voto dei grillini su Rousseau 
Intanto per domani è prevista “la consultazione online su Rousseau per decidere se il MoVimento 5 Stelle debba far partire un governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte”. Si legge nel blog del Movimento 5 Stelle. “Potranno partecipare gli iscritti al MoVimento 5 Stelle da almeno sei mesi, con documento certificato. Il programma di governo negoziato con il Partito Democratico sarà consultabile online a partire dall’inizio del voto. Come da nostri principi e valori fondanti l’ultima parola spetta agli iscritti del MoVimento 5 Stelle. La votazione si terrà dalle 9 alle 18“, si spiega. “Il quesito sarà: ‘Sei d’accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?‘”. 
 
Salvini si appella ancora a Mattarella 
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini dal canto suo si appella ancora al presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché metta “fine al mercato delle poltrone” e permetta agli italiani di tornare al voto. Da parte del leader della Lega non manca poi un attacco al premier incaricato: “Conte ha già scaricato i 5Stelle e ha abbracciato con entusiasmo il suo Pd. Che tristezza, da avvocato del popolo a avvocato della casta. Non potranno scappare dal voto all’infinito, noi lavoriamo e ci prepariamo a vincere”, assicura Salvini. 
Licenza Creative Commons  2 Settembre 2019
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