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Giallo Rousseau: sulla scheda c’è prima il no. Ma poi i tecnici invertono 
di Ninni Raimondi
 
Il bluff delle montagne Rousseau continua spedito, non fosse per qualche intoppo imprevisto.  
“Sei d’accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?”.  
 
Con questa domanda, sulla piattaforma online si chiede agli iscritti al movimento di promuovere oppure bocciare l’esecutivo giallofucsia. La votazione avverrà domani dalle 9 alle 18 e sono chiamati a esprimersi circa 115mila elettori pentastellati. 
Come rivelato da Repubblica però, sulla scheda inizialmente compariva prima il NO e poi il SI.  
Un ordine che i tecnici del sito avrebbero poi prontamente invertito dopo la segnalazione del quotidiano, facendo nascere così un giallo non di poco conto.  
Perché è abbastanza lapalissiano che se un ordine è inevitabile, qualcuno può pensare però che in base a quello gli iscritti possano essere spinti a votare in un modo piuttosto che nell’altro. Le divisioni non mancano, ma in gran parte le dichiarazioni degli esponenti grillini puntano a far prevalere il SI. Tranne qualche eccezione, già nota viste le prese di posizione dei giorni scorsi. 
 
Lo scarno fronte del NO 
In prima fila sul fronte del NO ci sono infatti il senatore Gianluigi Paragone e il consigliere regionale del Lazio Davide Barillari.  
Il primo ha pubblicato su Facebook un video citando un pezzo di Vasco Rossi: “Cè chi dice no. Io non mi muovo. Io non ci sto con questo partito ipocrita che è il Partito Democratico. Io su Rousseau voterò no”, ha detto Paragone. Il secondo sta conducendo una campagna social, in particolare su Twitter dove insiste con l’hashtag #IoVotoNo. 
 
Tra gli eletti però sembrano essere poche le voci fuori dal coro, al di là delle insistenti voci che vorrebbero alcuni parlamentari pentastellati pronti a dire no al nuovo governo Conte, qualcuno addirittura in cambio di seggi.  
Più spaccati parrebbero appunto gli elettori, almeno a giudicare sempre dalle reazioni social. E in fondo su Rousseau a contare dovrebbero essere proprio questi ultimi. Ma salvo clamorose sorprese, la sensazione è che sia già tutto scritto e il via libera all’inciucio è soltanto ufficialmente rimandato a domani sera. 
Licenza Creative Commons  3 Settembre 2019
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