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Subito un porto per la nave Ong Alan Kurdi: il pressing di Orfini del Pd 
di Ninni Raimondi
 
 
“Non voglio rovinare la festa a nessuno, però ieri il ministero dell’Interno, nuova gestione, ha negato un porto sicuro alla Alan Kurdi che da giorni attende in mare dopo aver salvato 13 migranti. Non so chi abbia assunto questa decisione, ma è una scelta sbagliata. Sbagliatissima“. Così il deputato del Pd Matteo Orfini su Facebook. “Siamo tutti felici che al governo non ci sia più Salvini, ma non basta: ad essere abbandonate devono essere anche le sue politiche, sennò davvero non ha senso. I ministri Lamorgese, Guerini e De Micheli dimostrino subito di aver chiaro il senso della parola discontinuità e facciano sbarcare i naufraghi, correggendo immediatamente l’errore commesso ieri”, chiede con tono perentorio l’ex presidente del Pd ai titolari di Interno, Difesa e Infrastrutture. Tutto nasce dal fatto che ieri dalla nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea Eye hanno chiesto al Viminale se il decreto Salvini fosse ancora in vigore. La risposta è stata inaspettatamente affermativa: “Ci hanno detto che sì, è ancora valido e quindi per noi resta il divieto di ingresso nelle acque territoriali“. 
 
Commissione Ue: “Nessun contatto per ricollocamenti Alan Kurdi“ 
Intanto la Commissione europea rende noto di non essere stata contattata per coordinare eventuali ricollocamenti degli immigrati a bordo della Alan Kurdi. Lo ha detto una portavoce della Commissione, Natasha Bertaud. “Non siamo stati contattati e non siamo implicati“, ha spiegato la portavoce, a chi gli chiedeva se gli Stati membri avessero chiesto alla Commissione di attivarsi per i ricollocamenti. 
 
Speriamo che questo silenzio da parte dei Paesi Ue non sia dovuto al fatto che ora tutti si aspettano che con il governo giallofucsia le Ong possano sbarcare il loro “prezioso carico” sempre e soltanto in Italia.  
E che i clandestini, una volta a terra, possano restare da noi. 
Licenza Creative Commons  7 Settembre 2019
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