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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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Caro professore
'O Professore ... 
L'editoriale di Ninni Raimondi
 
Prof. Giuseppe Conte, 
 
dato che non so mentire, né sono avvezzo a genuflessioni e ipocrite piaggerie, non esordisco con “Chiarissimo”, “Esimio”, “Pregiato” o altri untosi aggettivi che – a mio giudizio – la sua (la ‘s’ minuscola non è un refuso) persona oggettivamente non merita. 
Lei si merita un profilo e in questo caso penso siano sufficienti alcune considerazioni. 
 
Dal livore con il quale si è espresso in ambito parlamentare, con le sue contorsioni intellettual-politicanti a giustificare un comportamento a dir poco desolante, con i suoi tradimenti linguistici – intendo epistemologici che, se non lo sa, sono argomentazioni che etimologicamente dovrebbero tenersi in piedi da sole – per legittimare scelte e decisioni che, se non democraticamente, quanto meno eticamente ritengo abusive, lei si è posto in una situazione moralmente indifendibile, e con lei tutti coloro che l’hanno sostenuto. 
 
Il massimo della meschinità è stata validata dal suo comportamento tenuto in occasione della visita alle zone terremotate.  
Blindare la zona per non avere contatti con la popolazione, abbandonata da un dispositivo che usurpa il termine di Stato, è apparsa un’operazione dimostrativa della sua arroganza e della sua paura. 
Da un lato ha voluto dimostrare un esercizio sfrontato di potere, dall’altro ha comprovato che quel potere ha paura del popolo, perché dallo Stesso (volutamente con la ‘S’ maiuscola in riferimento al popolo) rifiutato e bocciato. 
 
Veda, il Salvini, che lei ha avuto il coraggio di stigmatizzare dopo aver collaborato per lunghi mesi, sarà pure ridicolo con le sue felpe, con i suoi selfie, con le sue cantate sulla sabbia, ma quel Salvini è uno che il popolo ha votato e dal popolo si fa circondare. 
Io posso difenderlo da una posizione di distanza, più credibile (sono e mi ritengo di "profonda" destra come pensiero politico), lei invece, comunque, non è stato votato da nessuno, perciò non può contare sulla validazione elettorale, che da antidemocratico non mi interessa, ma da uno come lei – come voi – che di democrazia vi riempite bocche e pance, dovrebbe essere un metro di misura di popolarità. 
 
Prof. Conte, 
il suo narcisismo e quello dei suoi accoliti – incuranti di competenze, incapaci di esame di realtà, insufficienti ad ogni introspezione – vi costringe a guardarvi nello stesso stagno in cui vi riflettete quotidianamente.  
Pensate di essere belli, avete la presunzione di essere i migliori, immaginate di avere credibilità, mentre siete assediati nel vostro spazio di autogratificazioni e circondati: non dal popolo, ma dalla realtà. 
 
Voi state sognando di avere autorità, mentre siete solo i tenutari di un potere che vi è stato conferito da altri padroni, e il popolo vive un incubo.  
Ma quando questo sonno finirà, finalmente il popolo sognerà senza di voi, e voi vivrete altrettanto finalmente l’incubo della realtà. 
Voi non fate Storia, siete solo i riempitivi di cronaca, e tornerete all’anonimato, molto peggiore di quello dal quale un colpo di fortuna – vostra – tempo fa vi ha fatto uscire. 
Lei, caro (giusto per dire) Conte è uno "Sciaicazz"! (Non ne conosce il significato? Provi ad immaginarlo) 
 
A suo merito le riconosco alcune cosette che enumero in termini entusiastici! 
Udite udite: 
 
Il presidente del consiglio Giuseppe Conte è un vero statista, infatti non fa né rutti, né ruttini di fine pasto.  
Ha un grande senso della sua carica, infatti veste da Caraceni.  
Ha un alto senso delle istituzioni, infatti si fa la riga e si tinge i capelli di blu, come le auto ministeriali.  
Conosce il protocollo e le norme, infatti porta la pochette - nel taschino - a quattro punti.  
 
È un gagà istituzionale.  
Rispetta la Costituzione, infatti non usa la Carta quando va in bagno e se deve cambiare partner si fa un bidet ideologico per evitare contaminazioni.  
E comunque non usa la stessa faccia usata col partner precedente; attiva quella di scorta, situata nella immediata parte posteriore. 
Conte è un notabile, un gentiluomo di Stato, ha garbo diplomatico e stile istituzionale, infatti non mangia con le mani e non dice buon appetito quando si siede a mangiare, sa che non è bon ton.  
 
Quando passa dal pranzo coi leghisti alla cena coi tardo-comunisti non lascia la poltrona di capotavola nell’intervallo per forte attaccamento allo Stato e alto senso della responsabilità; ma aspetta il cambio dei commensali presidiando fermamente la tavola. Però sostituisce il tovagliolo per igiene e buon gusto. Pranza con osservanza delle leggi e del galateo, saluta ospiti e camerieri col sorriso prestampato a Palazzo Chigi e nel piatto lascia pure “il morso della creanza” come si usa al sud per non dare l’impressione che sia un morto di fame. 
Giustamente Trump lo ha chiamato "Giuseppi" perché ce ne sono almeno due di Conti: il Giuseppe che reggeva il moccolo a Salvini e il Giuseppe che si è messo con la sinistra.  
Ma i giuseppi non sono solo due.  
Conte è trumpiano con Trump, merkeliano con la Merkel, junckeriano con Juncker, macroniano con Macron, matteosalviniano con Salvini e matteorenziano con Renzi; non fatelo incontrare con Matteo Messina Denaro, perché rischieremmo grosso. 
 
Il premier Conte nacque in un paese che non a caso si chiama Volturara; nella sua matrice natale era dunque già scritta la voltura e il voltafaccia. Il professor Conte è politicamente corretto, infatti si rivolge al commensale Zingaretti chiamandolo Nomadetti, per non offendere i rom. Definisce la sua svolta politica come una forma di transessualità politica, e in quanto lgbt è ammessa nel codice deontologico politically correct. Per garantire che per formare il nuovo governo non si accoppierà con la sinistra radicale di Leu, userà l’utero in affitto del Pd. Lo presenterà ai laici come un caso di maternità surrogata e ai cattolici come un prodigio di immacolata concezione. 
Sui porti chiusi o aperti ai migranti ha trovato una soluzione di mediazione tra il primo Conte subleghista e il secondo Conte subsinistro: si potrà entrare nei porti ma solo dopo le 18, come per la Ztl. Dalle 6 di mattina i porti torneranno chiusi. Porti double face, come il premier e i decastellati (le prime cinque stelle se le giocarono con la Lega). 
 
Conte è un vero aristocratico, come dice il cognome, lo faranno Marchese di Scilla e Cariddi, giacché salta tra le sponde come un traghetto; o Arciduca di Nocera Inferiore e Nocera Superiore, l’una gialloverde, l’altra giallorossa.  
Come i veri nobili sa cavalcare le giumente padane e pidine, tenendo il piede in due staffe. 
 
Conte ha un’indole democristiana, corrente Fregoli, ascendente Zelig, populista in fase di rodaggio a Palazzo Chigi, poi sovranista per contratto, ora progressista per senso dello Stato, ed è pronto a diventare nel tempo anarchico insurrezionalista, monarchico legittimista, papalino e ateo, secondo l’occorrenza.  
Riesce a essere bergogliano senza smettere di essere devoto alla sua antitesi, San Padre Pio, un santo vero, mistico e medievale in pieno novecento.  
Da ragazzo Conte era un fan dei Camaleonti, come si può vedere. 
 
Per il professor Conte un vero statista non sacrifica la realtà alle sue idee, ma si adatta, è duttile, liquido, proteiforme.  
Ha in procinto di scrivere un romanzo autobiografico intitolato “La porta girevole”.  
Giurista ordinario e spergiurista straordinario, Conte è salutato da giorni come un Garante Costituzionale Illuminato, un Grande Statista.  
Il Conte di Cavour.  
 
Da giorni è in atto una riabilitazione clamorosa di quello che fu salutato come marionetta, burattino, sbeffeggiato fino a ieri dai suoi alleati e fan di oggi come servile vice premier dei suoi vice. 
Il professor avvocato Conte è uno che si sacrifica per la causa; ma le cause cambiano e lui da avvocato le difende tutte, basta onorare la parcella.  
Che poi consiste nel pagargli l’affitto dello studio, a Palazzo Chigi.  
È un professionista, lui, mica una escort.  
Ma lui sostiene che la politica è mediazione e come dice Bergoglio deve costruire ponti: così lui è diventato Giuseppe Ponteconteaponte, alias il Conte girevole. 
 
P.S. Scusatemi lo sproloquio, ma non riesco a prendere sul serio la situazione che si è creata e i suoi protagonisti e non ho più voglia di analisi e valutazioni politiche; mi sento a disagio.  
Per cui mi occuperò di argomenti più confacenti, seri ed interessanti quali le sirene in mare o il sesso degli angeli. 
 
Abbiate una serena giornata 
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