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Libia
Libia, sul cessate il fuoco comanda Putin. Haftar e Sarraj convocati a Mosca per la firma 
di Ninni Raimondi
 
È attesa oggi a Mosca la firma di un accordo per il cessate il fuoco in Libia, in vigore da ieri 12 gennaio, fortemente voluto dal presidente russo Vladimir Putin e accolto dal premier libico Fayez al Sarraj e dal suo avversario, il generale Khalifa Haftar, già arrivato a Mosca. Sebbene nelle ultime ore ci siano state già violazioni della tregua, quella di oggi potrebbe essere la volta buona. Dopo nove mesi di scontri, la mediazione russa e turca potrebbe finalmente determinare una reale de-escalation nella regione. Già ieri sera al Sarraj, in un breve discorso in tv, aveva invitato i libici a “voltare pagina sul passato, a rifiutare la discordia e a compiere uno sforzo per spostarsi verso la stabilità e la pace“. 
 
Non è sicuro che ci sarà un faccia a faccia dei due leader libici 
Certo, non è affatto scontato che i due leader libici avranno un faccia a faccia (visti anche il precedente del fallimentare tentativo del governo italiano). Comunque la Russia conferma il vertice di oggi: “Sarraj e Haftar avranno incontri separati con i funzionari russi e gli emissari della delegazione turca che sta collaborando con la Russia su questo tema”. Rappresentanti degli Emirati Arabi Uniti e dell’Egitto saranno probabilmente presenti come osservatori ai colloqui. Attesi a Mosca anche i ministri degli Esteri e della Difesa turchi, Mevlut Cavusoglu e Hulusi Akar. 
 
“La firma aprirà la strada del processo politico” 
“La firma di questo accordo aprirà la strada al rilancio del processo politico“, ha detto alla tv libica al Ahrar il presidente del Consiglio di Stato a Tripoli, Khaled al Mechri, che farà parte della delegazione che accompagnerà al Sarraj. Con Haftar ci sarà invece il presidente del parlamento libico dell’est, Aguila Saleh. Dal canto loro, Stati Uniti, Germania, Italia, Francia, Regno Unito e Ue hanno prodotto una nota congiunta esortando le parti a “cogliere questa fragile opportunità per affrontare le questioni politiche, economiche e di sicurezza alla base del conflitto“. 
 
Intanto, sempre sul fronte della crisi libica, oggi alle 12 italiane il premier Giuseppe Conte vedrà il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ad Ankara, poi martedì mattina incontrerà il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi nel palazzo presidenziale del Cairo.  
Ma l’Italia e la stessa Ue sono di fatto tagliate fuori dagli accordi, gestiti da Turchia e Russia, molto più presenti e determinanti per il cessate il fuoco nella regione. 
Licenza Creative Commons  13 Gennaio 2020
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