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Chi ha vinto e chi ha perso davvero le elezioni regionali in Emilia-Romagna 
di Ninni Raimondi
 
Le elezioni regionali in Emilia-Romagna hanno visto l’affermazione di Stefano Bonaccini, candidato del centrosinistra, e il primato tra le liste del Pd, davanti alla Lega. Ma come sono andati i partiti rispetto alle precedenti regionali del 2014 e rispetto alle più recenti elezioni europee del 2019? Vediamo chi ha guadagnato e chi ha perso più consensi. 
 
Il dato è ormai definitivo: Stefano Bonaccini è stato confermato presidente della Regione Emilia-Romagna, sconfiggendo la leghista Lucia Borgonzoni.  
Un successo per il presidente uscente e per il Pd, che è il primo partito in Regione e riesce a respingere l’ondata leghista nella storica zona ‘rossa’.  
Bonaccini viene eletto presidente con il 51,4% e un milione e 190mila voti.  
Borgonzoni si ferma al 43,7% con un milione e diecimila voti, mentre Simone Benini, candidato del Movimento 5 Stelle, non va oltre il 3,5% e le ottantamila preferenze.  
 
Gli altri candidati si fermano tutti ben al di sotto dell’1%.  
Questi risultati vanno però confrontati con quelli delle precedenti elezioni per capire a chi sia andata meglio e a chi sia andata peggio.  
In particolare è interessante capire cosa abbiano fatto i partiti e quanti voti abbiano guadagnato o perso in confronto alla precedente tornata delle regionali (nel 2014) e alle più recenti elezioni europee del maggio 2019. 
 
Partiamo però dai dati delle singole liste di oggi: il Pd, come detto, è il primo partito con il 34,7% dei consensi e 744mila voti.  
La Lega è subito dietro, con il 32% e 685mila voti.  
Terzo posto per Fratelli d’Italia: 8,6% e centottantaquattromila voti per il partito di Giorgia Meloni.  
Quarto posto per il Movimento 5 Stelle che ottiene il 4,7% e 102mila voti.  
Male, infine, Forza Italia che non supera il 2,6% e si ferma a cinquantacinquemila voti. 
 
Il confronto con le elezioni regionali del 2014 
La precedente tornata delle elezioni regionali in Emilia-Romagna si è tenuta nel novembre del 2014.  
Anche in quell’occasione si affermò Stefano Bonaccini, con il 49% dei consensi e 616mila voti: molti meno di quelli di oggi a causa di una affluenza bassissima (solo il 37%).  
Staccò nettamente Alan Fabbri, candidato del centrodestra, con il 29,8% e 375mila voti.  
Terza Giulia Gibertoni del Movimento 5 Stelle con il 13,3% e centosessantasettemila voti. 
 
Il confronto più interessante è, però, quello sui dati delle liste 
Nel 2014 il Pd prese il 44,5% (il 10% in più di oggi), ma solamente cinquecentotrentacinquemila voti (duecentomila in meno di oggi).  
La Lega arrivò seconda con il 19,4% e duecentotrentatremila voti: un dato quasi triplicato in numeri assoluti e nettamente aumentato in percentuale.  
Al terzo posto arrivò il Movimento 5 Stelle, con il 13,3% e centocinquantanovemila voti: oggi ne raccoglie centoduemila con il 4,7%.  
Crolla Forza Italia: nel 2014 era all’8,4% con centomila voti, ora non va oltre il 2,6% e i cinquantacinquemila voti.  
Infine notevole l’ascesa di Fratelli d’Italia: nel 2014 non raggiungeva neanche il 2% con ventiremila voti, ora di voti ne ha centottntaquattromila, l’8,6%. 
 
Il confronto con le europee del 2019 
Il secondo confronto sui voti di lista è quello rispetto alle elezioni europee del maggio 2019.  
In quel caso il primo partito in Regione fu la Lega, con il 33,8% e settecentosessantamila voti.  
Qualcosa in più di quanto fatto registrare alle regionali del 26 gennaio 2020.  
Il Pd arrivò al 31,2%, con settecentotremila voti.  
Il Movimento 5 Stelle nel 2019 aveva ottenuto il 12,9% e duecentonovantamila voti, che oggi sono quasi svaniti (ne ha circa un terzo).  
Crollo anche per Forza Italia: alle europee era al 5,9% e a centotrentaduemila voti, oggi ha consensi più che dimezzati. Cresce, al contrario, Fratelli d’Italia: alle europee ha ottenuto il 4,7% e 105mila voti, che oggi diventano quasi il doppio. 
 
Chi ha vinto e chi ha perso davvero le elezioni in Emilia-Romagna 
Dal 2014 a oggi le cose sono molto cambiate, soprattutto per alcuni partiti. E qualche significativo cambiamento c’è stato anche rispetto alle più recenti europee. Il Pd guadagna consensi, in termini assoluti, sia rispetto alle regionali che alle europee, pur perdendo qualcosa in percentuale rispetto al 2014 (quando l’affluenza fu molto più bassa). La Lega, invece, migliora nettamente rispetto alle regionali, ma perde qualcosina rispetto alle europee di maggio.  
Chi fa meglio di tutti, rispetto a entrambe le elezioni, è sicuramente Fratelli d’Italia: è il partito che cresce di più sia rispetto alle scorse regionali che alle europee.  
Al contrario, crollano rispetto a entrambe le precedenti tornate elettorali sia Forza Italia che il Movimento 5 Stelle, con dati nettamente più bassi di quelli riscontrati negli scorsi anni in Emilia-Romagna. 
Licenza Creative Commons  28 Gennaio 2020
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