Servizio  
 
 
 
Questo Sito non ha fini di lucro, né periodicità di revisione. Le immagini, eventualmente tratte dal Web, sono di proprietà dei rispettivi Autori, quando indicato.  Proprietà letteraria riservata. Questo Sito non rappresenta una Testata Giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto non può essere considerato, in alcun modo, un Prodotto Editoriale ai sensi e per gli effetti della Legge n.62 del 7 Marzo 2001.
 
 
Scarica il PDF della situazione
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Interni
Esteri
Cultura
Parolatio
Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
Si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all' uso dei cookie..
SvendItalia: i dolci Bindi acquistati da un fondo inglese 
di Ninni Raimondi
 
Un altro pezzo del made in Italy se ne va. Questa volta tocca all’alimentare, dove il fondo di private equity internazionale, con sede a Londra, Bc Partners – già presente nel campo dopo l’acquisizione ne 2018 della Forno d’Asolo – ha concluso nei giorni scorsi l’acquisto dell’industria di pasticceria Bindi. Il valore dell’operazione non è stato reso noto ma, stando agli esperti del settore, potrebbe aggirarsi tra i 200 e i 240 milioni di euro. 
 
Bindi: leader nella pasticceria surgelata 
Fondata nel 1946 a Milano dal toscano Attilio Bindi, la società è leader nella produzione di dolci surgelati con una vasta gamma di dessert e prodotti da forno: 25mila i clienti serviti tra ristoranti, hotel e bar ed un’ampia capacità di penetrazione su decine di mercati internazionali – in specie gli Stati, dove produce e distribuisce direttamente – nei quali l’azienda realizza il 40% del proprio fatturato da oltre 140 milioni di euro. 
 
Nata come piccola pasticceria artigianale nel capoluogo lombardo, Bindi si è successivamente affermata come solida realtà industriale. Il boom si ha negli anni ’90 – “Bindi: fantasia nel dessert”, recita il noto e fortunato slogan – quando l’azienda arriva a quintuplicare i propri ricavi, con una capacità di penetrazione tale da controllare quasi un terzo del mercato. Verso la fine del primi anni del nuovo millennio iniziano le prime avvisaglie di crisi, oggi superata – grazie anche agli effetti positivi di Expo sulla piazza meneghina – al prezzo però di una riduzione della forza lavoro: dei 700 dipendenti, nello stabilimento di San Giuliano Milanese ne rimangono circa 600. 
 
Le redini di Bindi sono sempre state nelle mani della famiglia del fondatore, senza particolari scossoni in termini di passaggio generazionale, prima con il figlio Rino e poi con il nipote, l’omonimo Attilio. Quest’ultimo rimarrà amministratore delegato, con l’obiettivo di sviluppare ancora i mercati internazionali. 
Licenza Creative Commons  4 Febbraio 2020
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019