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Coronavirus, Giustizia ferma fino al 31 maggio. Restrizioni a tribunali e procure in tutta Italia
Tutto l’apparato giudiziario italiano si fermerà a causa del coronavirus fino al 31 maggio. Lo ha stabilito Alfonfo Bonafede, ministro della Giustizia.
Il decreto di Bonafede
Questo stop di due mesi e mezzo è il più lungo deciso dal governo fino ad oggi. Il guardiasigilli Alfonso Bonafede ha messo a punto un decreto che è ancora in via di definizione, ma che imporrà ulteriori restrizioni e divieti a procure e tribunali di tutta la nazione. “Il decreto legge, approvato dal Cdm, consentirà il rinvio delle udienze non urgenti” ha spiegatoBonafede. “Da oggi per due settimane ci sarà la sospensione feriale degli uffici giudiziari. Dal 23 marzo sarà possibile per i vertici degli uffici giudiziari rinviare le udienze non urgenti. Possibili anche le videoconferenze per le udienze”. Il ministro ha poi sottolineato che “le misure valgono fino al 31 maggio ma se ci sarà un calo dei contagi si tornerà lentamente alla normalità”.
Conte e le probabili nuove zone rosse
Secondo quanto riferisce Ansa, tra oggi e domani il premier Giuseppe Conte dovrebbe firmare un nuovo decreto con le indicazioni su quelle che saranno le nuove zone rosse. Probabilmente anche la zona di Bergamo ne sarà interessata: a Bergamo, infatti, sono risultati positivi al coronavirus anche il prefetto e il questore. In questa area vivono circa 25mila cittadini. Conte valuterà anche se prolungare o meno la quarantena nelle aree già interessate. Il presidente del’Iss, Silvio Brusaferro, ha dichairato: “Stiamo valutando una serie di misure da prendere in generale nella regione, come nelle altre zone a rischio” e ha aggiunto, riferendosi a chi viola la quarantena per raggiungere altri posti in Italia: “Non è una bravata stiamo studiando eventuali conseguenze per un atto di questo tipo”.
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