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Coronavirus, il comune sardo: “A passeggio col cane? Sì, ma dev’essere vivo” 
di Ninni Raimondi
 
Coronavirus, il comune sardo: “A passeggio col cane? Sì, ma dev’essere vivo” 
Stando a una ricerca effettuata dal Censis nel 2019, un italiano su due ha in casa almeno un animale domestico e i cani nelle abitazioni sono circa 7 milioni. Numeri importanti che di conseguenza, non appena comunicato il decreto governativo volto a contrastare il coronavirus, hanno portato molti cittadini a chiedersi se sarebbero potuti uscire almeno con il cane. La risposta è stata data quasi subito e sì, è consentito fare passeggiate (seppur brevi) con il proprio animale domestico per lo sgambamento e le sue esigenze fisiologiche. Basta fornire l’apposita autodichiarazione. 
 
“Il cane deve essere in vita” 
Il comune sardo di Mamoiada, in provincia di Nuoro, ha però voluto fornire alcune precisazioni piuttosto bizzarre. In un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, ha specificato infatti che è possibile “portare fuori il cane per espletare i propri bisogni”, ma l’animale in questione “deve essere necessariamente in vita”. Un chiarimento alla cittadinanza che non è passato inosservato, suscitando anzi la prevedibile ilarità degli utenti sui social e diventando virale. “Il mio cane è in coma farmacologico, va bene lo stesso?”, scrive un utente. “Sono un appassionato di tassidermia. Posso portare in giro i miei amici impagliati?”, chiede un altro. E ancora: “Ma se il cane funziona a pile è da considerarsi vivo?”. 
 
Ci sono osservazioni di alcuni utenti che ringraziano il comune sardo: “Senza volere avete tirato su il morale a tanti”.  
In effetti, nonostante l’assurdità del “chiarimento”, di sicuro riesce a strappare qualche sorriso. 
Licenza Creative Commons  16 Marzo 2020
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