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Mascherine tricolori: a Parma ammainata la bandiera dell’Ue
Dopo l’esordio in tutta Italia del 2 maggio scorso per dire “no alla dittatura sanitaria”, anche ieri la protesta delle Mascherine tricolori ha riempito oltre 70 piazze lungo tutta la penisola. Una manifestazione nata per dare voce a tutti quegli italiani che in questi mesi di chiusure forzate stanno facendo i conti con difficoltà economiche sempre più pressanti, stante l’incapacità da parte del governo giallofucsia di offrire soluzioni concrete.
A Parma protesta davanti all’Agenzia delle Entrate
A Parma circa 150 manifestanti si sono radunati – a distanza di sicurezza e tutti indossando mascherine tricolori e guanti – nel piazzale antistante la sede provinciale dell’Agenzia delle Entrate, scelta in quanto “uno dei luoghi simbolo dello strozzinaggio – spiegano – che questa politica ha attuato ai danni degli italiani, per urlare la nostra rabbia contro chi per anni si è riempito le tasche con i soldi dei cittadini mentre adesso li sta facendo morire di fame”.
“Come italiani siamo stanchi – hanno proseguito – di non vedere da mesi il nostro stipendio, siamo stanchi di non vedere nemmeno la cassa integrazione che ci spetta, siamo stanchi di essere costretti a chiudere le nostre attività e i nostri negozi perchè chi dovrebbe sostenere le piccole medie imprese e i lavoratori non è stato capace di fare nulla di concreto, se non blaterare promesse puntualmente mai rispettate mentre vogliono darci in pasto all’Unione Europea che non vede l’ora di toglierci quell’ultimo briciolo di sovranità per renderci definitivamente schiavi”
Le Mascherine tricolori ammainano la bandiera Ue
Proprio in riferimento all’Unione Europea si è verificato, nella città emiliana, un curioso fuori programma.
Uno dei manifestanti, appena prima dell’inizio della manifestazione ha infatti deciso di ammainare la bandiera comunitaria: “Ci sembrava doveroso – si legge nella pagina facebook delle Mascherine tricolori di Parma – togliere lo straccio europeo! Non è stato danneggiato, non è stato portato via ma non ci sembrava degno di stare di fianco al nostro tricolore”.
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