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Crisanti, virologo che ha salvato il Veneto: “Oms ha sbagliato lo sbagliabile” 
di Ninni Raimondi
 
Crisanti, il virologo che ha salvato il Veneto: “Oms ha sbagliato lo sbagliabile” 
Andrea Crisanti è virologo nonché direttore del laboratorio di Microbiologia dell’Università di Padova. Crisanti è il responsabile delle decisioni prese dalla regione Veneto relative ai test a tappeto per il coronavirus, decisione che ha in sostanza salvato la regione da una sorte ben peggiore. Adesso, ad esempio, il caso della gestione dei contagio di Vo’ Euganeo viene studiato anche all’estero. L’intuizione di Crisanti è stata soprattutto quella di cercare gli asintomatici e testarli e questo ha permesso in maniera netta di porre un freno ai contagi. Crisanti boccia in modo categorico l’operato dell’Oms, sostenendo che si sia affidata ai dati forniti dalla Cina che non sono, a suo parere, un modello di trasparenza. 
 
Crisanti: “Salviamo la fase 2” 
Crisanti ieri si è fatto portavoce di un appello affinché si facciano tamponi di massa a tutti gli italiani per “mettere in salvo la fase 2” perché, a parer suo, “adesso l’Italia non è pronta”: secondo il virologo è necessario che “venga fatto un investimento per aumentare la capacità di fare tamponi: una capacità che diventerà assolutamente essenziale in autunno, nei mesi di ottobre-novembre, quando potrebbero scoppiare altri focolai. C’è un solo modo per bloccare il virus ed è questo dei tamponi di massa“. 
 
La gestione veneta del coronavirus 
Intervistato per Today sui test sierologici, Crisanti ci va coi piedi di piombo: “Mi riservo una seconda valutazione quando avremo a disposizione più dati”. Secondo Crisanti, inoltre, c’è una ragione se in Veneto il coronavirus si è diffuso meno rispetto alla Lombardia: “Nella città di Padova, in tutto il Veneto in generale ma le faccio il caso particolare di Padova, per prima cosa abbiamo eliminato il focolaio di Vo’. Poi abbiamo fatto sì che l’ospedale non si infettasse e non diventasse un centro di diffusione del virus come è successo ad Alzano Lombardo: se la stessa cosa fosse successa nell’ospedale di Padova dove gravano 25-30mila persone al giorno sarebbe stata una strage.  A Padova è stato fatto un tampone a qualsiasi persona che, magari sfuggita alla rete di sorveglianza territoriale, si presentava in ospedale dicendo di aver avuto contatti con una persona positiva“. 
 
Malattia di Kawasaki e coronavirus 
Crisanti interviene anche sulla malattia di Kawasaki, sindrome che colpisce neonati e bambini ed è stata associata al coronavirus: “E’ un’associazione esclusivamente di carattere temporale e locale. Di più non posso dire, e tra le altre cose la malattia di Kawasaki è una di quelle malattie di cui non si conosce nemmeno la causa. E’ quindi ancora più complesso stabilire una relazione”. 
 
“Oms ha sbagliato lo sbagliabile” 
Poi Crisanti ci va giù duro contro l’operato  dell’Organizzazione mondiale della Sanità e sulle sue responsabilità: “L’Oms in questa pandemia ha sbagliato tutto lo sbagliabile, se vuole che sia sincero. Ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare perché secondo me si è completamente affidata ai dati forniti dalla Cina che è un Paese in cui la trasparenza non è un valore. Non solo, perché mi piacerebbe sapere cosa hanno ispezionato e analizzato gli esperti dell’Oms quando sono andati in Cina, e l’Oms sarà chiamata a rispondere di questo. Sono d’accordo con chi ipotizza che la posizione dell’Organizzazione mondiale della Sanità sia stata influenzata da considerazioni geopolitiche più che di sanità pubblica di interesse mondiale“. 
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