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Non baceremo i piedi ai nuovi talebani 
di Ninni Raimondi
 
Non baceremo i piedi ai nuovi talebani 
 
È tempo di commissioni.  
Il sindaco di Londra, il musulmano Sadiq Khan, ha promesso di riunire una commissione che discuterà della lista di monumenti londinesi ritenuti impresentabili perché raffiguranti personaggi che secoli fa tennero condotte considerate lecite e normali (per l’appunto secoli fa), ma che oggi, dopo l’ennesima ondata di perbenismo antirazzista, si pretende di giudicare con la morale e l’etica attuali. Tali commissari saranno esperti, naturalmente, e per farla breve il sindaco di Londra potrebbe direttamente assoldare dei talebani che già in passato si dilettarono nell’abbattimento di statue a loro poco gradite. Vedrete che un giorno, quando l’animalismo avrà preso il sopravvento, verremo giudicati spregevoli assassini perché da giovani ci cibavamo di carne. 
 
I video dei baciatori di piedi sui social 
La tendenza culturale dominante, sebbene minoritaria, impone una rivisitazione in chiave autocritica del passato del mondo bianco, occidentale, europeo, italiano, in ogni sua parte e in ogni anfratto del suo sviluppo economico, sociale, morale, la quale sta sfociando in una nuova santa e barbara inquisizione. Questo è lo spirito del tempo, falsamente antirazzista e pesantemente violento verso chiunque non si pieghi, anche letteralmente, a baciare i piedi di questi nuovi dittatorelli. Un’immagine, come spesso accade, racchiude maggiormente quanto sta accadendo: spopola su Twitter il video di una donna bianca statunitense che per strada si inginocchia a baciare i piedi a tre uomini di colore, i quali le intimano di fare ammenda dei suoi peccati. Oltre alla barbarie insita in questo sopruso, emerge una preoccupante analogia con quanto è accaduto nel Parlamento italiano, dove Laura Boldrini, assieme ai suoi compagni, si è inginocchiata per confessare le proprie colpe di donna bianca occidentale, come se, in virtù di queste sue caratteristiche, ella fosse in qualche modo co-responsabile della morte di Floyd a Minneapolis. 
 
Sottomissione 
Con lei, migliaia di persone si sono genuflesse nelle piazze europee e italiane convergendo sull’autoflagellazione in atto da est a ovest, in segno di totale sottomissione alla cultura nichilista la quale, dopo aver predicato l’uguaglianza, oggi impone la supremazia di chiunque non sia bianco e occidentale nei confronti di chi lo è. Le camarille del pensiero unico attuano questa sovversione violenta attraverso una damnatio memoriae, cancellando secoli di storia perché ritenuta razzista. Millenni di pensiero sostituiti dallo slogan blacklivesmatter, questo è ciò che sta accadendo. Esattamente come la rivoluzione bolscevica eliminò la Russia zarista e le sue chiese ortodosse e una tradizione millenaria, per fondare la più appropriata dittatura del proletariato. I discendenti di quel tempo, oggi convergono sulla necessità di ristabilire un ordine mondiale che abolisca la realtà bianca occidentale con tutto ciò che essa possa significare, soppiantandola con nuovi europei fatti arrivare direttamente dall’Africa e dal Medio Oriente e che mai si integreranno (sempre che questo termine abbia un significato) poiché il loro compito non è questo. 
 
Fateci caso: chi oggi si inginocchia e abbatte statue, ieri finanziava con soldi pubblici l’invasione pianificata di afro-islamici facendo anche passerelle sui ponti delle navi intente a riversare clandestini nei porti italiani. La follia è la medesima, l’istinto suicida idem, il disprezzo per sé stessi anche. Si tratta ormai del tentativo non più celato di spazzare via la storia millenaria di una fetta di mondo utilizzando il grimaldello dell’antirazzismo, dato che l’esportazione del comunismo a suo tempo fallì. L’immigrazione di massa di afro-islamici ha riempito le città europee di soggetti che oggi pretendono di riscrivere la nostra storia poiché gli è stato suggerito che questa è terra di conquista. Abbattuti i muri e costruiti i ponti, il senso del limite viene meno. 
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