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Stati Uniti, creati 4,5 milioni di posti di lavoro solo a giugno 
di Ninni Raimondi
 
Stati Uniti, creati 4,5 milioni di posti di lavoro solo a giugno. E ora Trump esulta 
 
Coronavirus galoppante e proteste Black lives matter. La fiducia degli americani in Donald Trump, negli ultimi mesi, sembrava di colpo crollata. Così, in vista delle elezioni presidenziali in autunno, buona parte dei media internazionali ha iniziato il solito tourbillon di previsioni (di solito puntualmente sbagliate): il tycoon è finito, spacciato, non verrà rieletto. Noi che invece in questo caso di certezze non ne abbiamo, tendiamo alla cautela vista anche l’imprevedibilità del voto negli Stati Uniti e i repentini stravolgimenti che spesso ribaltano gli attuali scenari politici. Prova ne è l’importante punto segnato oggi dal presidente Usa, con i dati sull’economia che lo hanno spinto inevitabilmente all’esultanza. 
 
I numeri Usa 
Soltanto nel mese di giugno, difatti, negli Stati Uniti sono stati creati 4,8 milioni di posti di lavoro nonostante la forte crisi causata dal coronavirus. Un rialzo decisamente sorprendente, che raddoppia quello altrettanto importante di maggio (2,5 milioni di posti di lavoro creati). E’ pur vero che nel frattempo negli Usa, dall’inizio dell’epidemia, sono stati persi circa 22 milioni di posti, un crollo record dovuto in particolare al mese nero di aprile: 20,5 milioni di posti di lavoro persi. Eppure gli analisti si aspettavano a giugno un rialzo di non più di 3 milioni di unità. E invece gli States ne hanno generati quasi 2 milioni in più rispetto alle previsioni. Adesso il tasso di disoccupazione è sceso all’11,1%, a fronte del 13,5% di maggio e del 14,7% di aprile. 
 
Trump esulta: “Numeri fantastici” 
“L’economia americana torna a ruggire dopo il virus, abbiamo creato 5 milioni di nuovi posti di lavoro“, ha esultato Trump in conferenza stampa. “I mercati finanziari hanno cominciato a superare la crisi del coronavirus”, ha detto il leader della Casa Bianca. “Altri buoni numeri, numeri fantastici, arriveranno nei prossimi mesi perché abbiamo riaperto l’America”, ha dichiarato ancora il presidente statunitense, specificando che ora “i titoli in Borsa volano con un +18 per cento nell’ultimo trimestre, il dato più alto degli ultimi vent’anni”. 
 
Trump si sta eccessivamente esaltando? Può darsi, d’altronde anche il tycoon non è celebre per le esternazioni pacate e per una certa cautela nelle previsioni. Dunque insiste e, sfera di cristallo alla mano, rilancia: “Il 2021 sarà un anno storico, incredibile per i posti di lavoro e la crescita”. Ma questi “non sono numeri inventati da me” e la ripresa economica post Covid “non è fortuna ma è dovuta a un grande talento”. 
Licenza Creative Commons  30 Maggio 2020
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