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Black lives matter vuole censurare “Hazzard”. Gli attori: “Delirio politicamente corretto” 
di Ninni Raimondi
 
Black lives matter vuole censurare “Hazzard”. Gli attori: “Delirio politicamente corretto” 
 
Ormai la furia censoria di Black lives matter non si ferma più. Dopo aver colpito un classico immortale del cinema come Via col vento, ora i Torquemada dell’antirazzismo hanno preso di mira anche Hazzard. La colpa della famosa serie televisiva degli anni Ottanta? I protagonisti guidano una Dodge Charger del ’69 che si chiama Generale Lee e che sul tettuccio porta la bandiera confederata. Un vero crimine di lesa maestà antirazzista, ovviamente, quello di esibire un simbolo di «oppressione» e chiamare una macchina con il nome del grande condottiero sudista. 
 
«Hazzard attaccata ingiustamente» 
Per tutti questi motivi, i talebani di Black lives matter hanno chiesto ad Amazon di rimuovere Hazzard dal suo catalogo. In pratica, gli hanno chiesto di censurare la serie. Né più né meno. I due protagonisti di allora, però, non ci stanno e hanno fatto sentire la propria voce. Sia John Schneider che Tom Woppat, cioè gli attori che hanno impersonato Bo e Luke Duke, sono infatti intervenuti per difendere Hazzard dai suoi detrattori: «La macchina è innocente e la serie è stata attaccata ingiustamente», hanno dichiarato a Hollywood Reporter. 
 
La generazione del politicamente corretto 
Tom Woppat ha fatto notare che «la situazione nel nostro Paese è ovviamente cambiata in questi 40 anni. Mi sento fortunato a vivere in un periodo in cui si possono affrontare e discutere alcune ingiustizie avvenute nel passato, ma la macchina è innocente». Più duro è stato John Schneider, che ha tagliato corto: «Nessun afroamericano è mai venuto da me per dirmi che aveva dei problemi con la macchina o cose simili. La generazione del politicamente corretto è fuori controllo». Anche perché, fa notare Schneider, «Hazzard è sempre stata in grado di unire tutti. Mamma, nonna, tutti volevano guadare la serie insieme. Hazzard è stata attaccata, credo, ingiustamente» 
Licenza Creative Commons  11 Luglio 2020
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