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Conte ne spara un’altra: “In Italia 135mila morti per coronavirus” 
di Ninni Raimondi
 
 
Conte ne spara un’altra: “In Italia 135mila morti per coronavirus” 
 
Quanti sono stati i morti per coronavirus in Italia? 135mila. Di questo è convinto il presidente del consiglio Giuseppe Conte, che ha snocciolato il dato intervenendo ieri alla festa del Fatto Quotidiano. Inventandosi qualcosa come 100mila decessi in più rispetto al reale. 
 
Conte si inventa i numeri 
Secondo gli ultimi dati disponibili, quelli diffusi ieri dalla Protezione civile, i morti per coronavirus sono stati 35534, in aumento di 16 unità rispetto al 4 settembre. Ben lontani quindi dai numeri da ecatombe – anche se gli oltre 35mila restano comunque un dato drammatico – presentati da Conte. 
Di fronte ad una evidente sparata, il fondatore ed ex presidente del Fatto Antonio Padellaro, che lo stava intervistando, tenta timidamente di correggere il premier, accennando un timidissimo “35mila…” a mezza voce, con timore reverenziale, immediatamente interrotto dallo stesso Conte che – sapendo di essere in territorio più che amico – prosegue con la sua narrazione e conferma: “135-134mila-135mila decessi. Punto”.  
 
Come a dire: il numero sono io a deciderlo, non la realtà. 
 
Ricordate la “potenza di fuoco”? 
Parliamo d’altronde dello stesso Giuseppe Conte che, lo scorso aprile, in occasione del varo del dl imprese magnificava la sedicente “potenza di fuoco” che il governo aveva messo a disposizione dell’economia: 400 miliardi che, come previsto, sono rimasti totalmente sulla carta.  
Ben poco è infatti affluito all’economia reale, anzi le garanzie pubbliche sul credito hanno permesso alle banche di trasformare i vecchi affidamenti in nuovi prestiti ma questa volta con le spalle coperte dallo Stato. Di nuovo credito, di fatto, se n’è visto molto poco.  
Con tutto quel che ne consegue in termini di famiglie italiane che non riescono ad arrivare alla fine del mese e imprese sempre più con l’acqua alla gola in attesa di un autunno che si annuncia sempre più caldo.  
 
E non basterà, a quel punto, inventarsi le cifre con la compiacenza di un giornalismo sempre più servile, per farla franca. 
Licenza Creative Commons  7 Settembre 2020
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