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Facebook censura pure un capitello romano: “Viola gli standard sul nudo” 
di Ninni Raimondi
 
Facebook censura pure un capitello romano: “Viola gli standard sul nudo” 
 
Tra presidenti Usa, comunisti italiani e compagnia bella Facebook ha trovato il tempo di censurare anche un capitello corinzio romano perché violerebbe gli standard sul nudo della piattaforma. 
 
Un capitello troppo “sensuale” per Facebook 
Lo denuncia una pagina Facebook a tema “architettonico”, dal nome Dottrina dell’Architettura. Questa mattina in un post alquanto ironico, si leggeva: “Censurata la foto di un capitello corinzio romano … con la motivazione che violerebbe gli standard della community in materia di nudo e atti sessuali“. L’admin della pagina, l’architetto David Napolitano, commenta così la decisione di Facebook: “Le opzioni sono tre: i responsabili della rete sociale sono dei simpatici buontemponi; il famigerato presunto algoritmo che gestirebbe la congruità delle pubblicazioni necessita di un’urgente revisione; la faccenda della censura sta decisamente sfuggendo di mano”. 
 
Il pericolo delle segnalazioni per le pagine 
Cosa ci sia di così conturbante in un – pur bellissimo – capitello corinzio romano dal punto di vista sessuale a noi non è molto chiaro. Certo, le forme sinuose degli spirali di acanto sono senz’altro sensuali ma non di certo osceni – vista la percentuale di chiappe al vento e bocche a culo di gallina che appaiono costantemente nei profili di Facebook questa è roba da educande. Cosa sarà accaduto, quindi? Qualche simpatico segnalatore invidioso ha approfittato di una falla dell’algoritmo o l’intelligenza artificiale di Facebook ha così innalzato il livello di guardia sulle immagini esplicite da scambiare una colonna per … qualcosa di diverso (non vogliamo sapere cosa). Ai posteri l’ardua sentenza se ce ne sarà mai una.  
 
Giova ricordare che segnalazioni di questo tipo, sebbene a noi facciano ridere, possono portare alla sospensione di alcune attività per le pagine Facebook fino al cosiddetto shadow ban che di fatto rende impossibile trovare i contenuti sulla piattaforma, vanificando mesi se non anni di lavoro degli admin e dei divulgatori. 
 
14  Gennaioi 2021