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“Messaggi spaziali” e Ufo sull’Antartide: la Cia rende pubblico il suo archivio 
di Ninni Raimondi
 
“Messaggi spaziali” e Ufo sull’Antartide: la Cia rende pubblico il suo archivio 
 
La Cia ha reso pubblico tutto il suo archivio relativo alle segnalazioni di Ufo: grazie all’impegno del sito The Black Vault, tutti i documenti sono ora scaricabili online. I documenti, spesso censurati o tagliati, erano stati desecretati dal governo Usa già a metà degli anni 90. Sebbene le parti più inquietanti non siano consultabili, la enorme mole di documenti offre una panoramica interessante sugli avvistamenti e i fenomeni ancora non spiegati. 
 
Il sito Black Vault e i documenti Cia sugli Ufo 
Il sito The Black Vault ha contattato la Cia la prima volta nel 1996:  l’agenzia Usa avrebbe rilasciato solo circa 1.000 pagine, precedentemente rivelate nel corso di un caso giudiziario che risale, a sua volta, agli anni ottanta (e non va oltre quelle date). Tuttavia, la Cia ha successivamente creato una raccolta di cd rom di documenti sugli UFO. Sempre secondo The Black Vault, sebbene la CIA affermi che questa è la loro “intera” collezione, potrebbe non essere vero.  
 
I documenti sul “messaggio spaziale” 
Tra i documenti consultabili online, quelli più interessanti sono senz’altro quelli relativi ad un “messaggio spaziale” ricevuto dall’attuale Wright Patterson Air Force Base, dove si legge che chi era lì stava “trattenendo il respiro in attesa di consigli”. Si era nel maggio 1957. Sempre relativamente a questo caso, tra i documenti vi è una richiesta di Leon Davidson, che voleva vederci chiaro su un “nastro” analizzato dalla base aerea Wright Field. 
 
Il progetto Blue Book 
Nell’annotazione si legge che è riferito probabilmente al Project Blue Book, uno studio condotto dall’aeronautica militare statunitense tra il 1947 e il 1969 sugli avvistamenti di Ufo negli Usa ma anche in buona parte delle Americhe e dell’Europa. Lo scopo dello studio era quello di determinare se gli Ufo costituissero una minaccia. Il progetto Blue Book venne formalmente concluso il 17 dicembre 1969. Un altro documento del 1957 che menziona di nuovo Davidson riferisce di una sua richiesta di identificazione di un “Messaggio spaziale”. Dai documenti si evince che la Cia era abbastanza indispettita dal fatto che lo scienziato non accettasse la loro spiegazione, ovvero che il “messaggio spaziale” fosse in codice Morse. 
 
La figura di Davidson, scienziato dell’atomica 
Davidson era un ingegnere chimico e scienziato e faceva parte del team che ha sviluppato la bomba atomica. Tra la metà e la fine degli anni ’50 era volontario presso il Civil Defense Filter Center di White Plains. Ha dedicato gran parte del suo tempo libero allo studio degli Ufo. Convinse il Congresso e l’Air Force a consentirgli di pubblicare e distribuire, nella sua interezza, il Project Blue Book Special Report n. 14 dell’Air Force, la fonte primaria sui risultati dell’Air Force relativi agli Ufo. Davidson credeva che gli oggetti segnalati come veicoli spaziali extraterrestri fossero, in realtà, velivoli sperimentali sviluppati dall’Air Force o dalla Cia. 
 
Dischi volanti “antartici” e piogge di raggi 
Altri documenti, come uno relativo al luglio 1965, parlano di “dischi volanti antartici” che hanno sorvolato l’Isola Deception. Un altro documento del 23 settembre 1977, parlava di un “fenomeno naturale insolito osservato in Karelia”: per 10-12 minuti, un oggetto descritto come una stella avrebbe attraversato la città e brillato di luce intensa proiettando “raggi molto sottili” simile all’immagine di pioggia battente …  A breve gli Usa dovrebbero rendere note alcune verità sugli Ufo. Ci chiariranno anche documenti poco chiari come questi? 
 
16 Gennaio 2021