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“Serve lockdown nazionale di un mese”. A Galli e Ricciardi le “regioni colorate” non bastano 
di Ninni Raimondi
 
“Serve lockdown nazionale di un mese”. A Galli e Ricciardi le “regioni colorate” non bastano 
 
Gli ultrà del lockdown Massimo Galli e Walter Ricciardi tornano congiuntamente a chiedere restrizioni più severe per gli italiani. Più severe di cosi?, verrebbe da domandarsi. Poveri illusi, non avete visto ancora nulla: il consigliere del ministro Speranza stamattina ha addirittura invocato la zona rossa nazionale per 4 settimane.  
 
Galli e Ricciardi ci vogliono rinchiudere di nuovo 
Evidentemente per questi due signori è carta straccia il report diffuso venerdì scorso dall’Iss che fissava l’indice di contagiosità nazionale finalmente sotto l’1, e che parla di “un miglioramento del livello generale del rischio“, di “tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale” sceso “sotto la soglia critica (30%)”. Adesso, per rinchiuderci nuovamente, c’è il pretesto dei ritardi nella fornitura di vaccini: per evitare nuovamente impennate serve rigore. 
 
Galli invoca il lockdown nazionale di un mese 
Come sempre il più rigorista si conferma il “moderato” Ricciardi, che intervistato da Radio Popolare, invoca “un lockdown vero di tre o quattro settimane e poi riprendere a tracciare e testare, solo cosi potremo recuperare una normalità che a noi manca”. Il consulente del ministro Speranza boccia il sistema a colori: “Non basteranno le zone arancioni. Bastano, per cercare di tenere l’epidemia in una situazione stabile ma non per farla diminuire. Se insistiamo con questo atteggiamento di dilazione e di esitazione e non siamo pronti a testare e tracciare sarà un lungo stillicidio di mesi sia dal punto di vista sanitario che economico e psicologico”. Invece chiudere tutto per un mese farà meraviglie per l’economia e la tenuta psichica degli italiani.  
 
Galli: il vaccino ritarda, si prosegua con il lockdown 
Alle parole di Ricciardi fanno eco quelle di Massimo Galli, intervistato stamattina da La Stampa: se il vaccino ritarda, si prosegua con i lockdown. “Senza vaccini siamo esposti a un contagio che galoppa e varia in tutta Europa. Si devono mantenere le restrizioni fino a che non si sarà sicuri di essere usciti dalla tempesta. Ogni minima debolezza potrebbe costarci una terza ondata”. 
 
Pur ammettendo che “Le misure natalizie hanno avuto un discreto effetto”, il primario del Sacco avverte che queste “non sono bastate a far calare i contagi, che potrebbero impennarsi in qualsiasi momento anche per immagini dall’estero”, e quindi “Bisognerà mantenere le misure fino a chiarire l’andamento della curva, che resta incerto ma sempre in crescita”. Secondo Galli il rischio di importazione del virus è forte, e più si allungano i tempi della vaccinazione più aumentano le possibilità di avere nuove varianti. E conclude con una uscita ottimista “alla Galli” che ormai conosciamo bene “Inutile illudere la gente”, perché “in attesa dei vaccini bisogna ricordare che l’attenzione di ognuno di noi ai propri comportamenti è la migliore arma di difesa individuale e collettiva dalla pandemia”. 
 
25  Gennaioi 2021