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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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Poca libertà, tanta disoccupazione 
di Ninni Raimondi
 
Poca libertà, tanta disoccupazione: ecco la “transizione ecologica” grillina 
 
Beppe Grillo ha spiegato sul suo blog il concetto di transizione ecologica in tre minuti. In realtà basterebbe rileggere la storia delle nazioni ove è stato imposto un modello economico basato sulla pianificazione totalitaria da parte del governo, la cui comprensione occupa il tempo necessario per pronunciare la parola ecatombe. Ecatombe di qualsiasi tipo, dato che la pianificazione etotalitaria, che sta alla base della transizione ecologica grillina, genere disastri di vario tipo e sotto vari aspetti. Da quello economico a quello sociale, da quello legato alla libertà economica a quello legato alla violenza esercitata sui singoli individui. Dunque ai tre minuti per leggere l’articolo di Grillo contrapponiamo i tre secondi per ripetere il concetto legato all’ecatombe. 
 
Il bello è che il fondatore dei cinque stelle non fa neanche lo sforzo per celare tra le frasi il suo vero intento, ossia dirigere dall’alto le vite e le libertà di tutti noi. Afferma infatti, dopo un esempio su come sia più intelligente cambiare la testina di uno spazzolino elettrico anziché un intero spazzolino normale, che “questo spazzolino è solo una metafora per tuta la società. È la nostra testa che dobbiamo cambiare. Questo è uno spazzolino per la mente, non per i denti”. Ecco, dopo trenta secondi di lettura già si giunge al nocciolo della questione: il lavaggio di cervello obbligatorio cui tutti dovremmo sottoporci per assimilare il nobile ecologismo grillino. 
 
Ci domandiamo a chi verrebbe affidato il compito di cambiare la testa di un’intera nazione. E se tra Palazzo Chigi e il Parlamento egli intenda inserire un ministero della Verità, in stile 1984, dove procedere con la pulizia delle menti. Operazione che dovrebbe obbligatoriamente essere coercitiva e intrisa di violenza dato che circa il 15% scarso degli italiani intendono ancora bersi le boiate grilline. Dunque il restante 85% finirebbe per subire una pulizia forzosa della propria mente. 
 
Transizione ecologica, ovvero disoccupazione di massa 
In tempi di pandemia e lockown, noi tutti contiamo il numero di nuovi disoccupati. E sì, c’è anche chi non è interessato alla conta funesta giornaliera dei decessi. La mancanza di lavoro ammorberà questo Paese per gli anni a venire. E naturalmente Beppe Grillo spiega la sua idea di transizione ecologica con la proposta di produrre meno, acquistar meno e in fine lavorare ancora meno. “E se l’intelligenza ecologica ci permette più benessere con meno lavoro, allora si libera tempo per vivere. Tempo da passare con la famiglia, gli amici, lo sport, la cultura. O a far niente”. Per quanto sia disarmante leggere questo delirio, prendiamo atto che Grillo desidera più disoccupazione poiché, secondo i suoi piani, il tempo libero che ne deriverebbe ci darebbe serenità. 
 
Torniamo quindi alla questione della pianificazione e della violenza che subirebbero gli individui e la loro libertà. Il germe della follia sta nel pensare che chiudendo d’imperio alcuni settori industriali (l’esempio dello spazzolino sembra banale ma è calzante) l’intero tessuto economico si riorganizzerebbe con un colpo di bacchetta perché lo vogliono Grillo e Greta Thunberg. Il comico genovese si domanda se “fare gli straordinari per compare a rate il SUV di seconda mano? È questa la società che vogliamo?”. Dovremmo rispondergli che sì, è esattamente ciò che vogliamo perché dietro quell’acquisto vi è la libertà di decidere se e quanto spendere ciò che ognuno di noi ha liberamente guadagnato come reddito. 
C’è poi la questione della solidarietà, e come non potrebbe esserci.  
 
A detta sua, ecologia significa esser solidali col collega licenziato mentre tu fai gli straordinari.  
Come se dalla tua capacità di esser migliore sul posto di lavoro derivasse il suo licenziamento, mentre invece un ambiente di lavoro stimolante determina un costante miglioramento delle prestazioni di tutti.  
A Grillo piace il modello scuola italiana in cui il meritevole e preparato è trattato nello stesso esatto modo dello sciatto e incapace.  
Medesimo posto di lavoro e medesima retribuzione. E vedendo i soggetti che lui ha mandato in Parlamento, in effetti non risulta affatto nuovo.  
 
E chissà se sarà lui a spiegare agli operai che producono spazzolini da denti o Suv che d’ora in avanti avranno tempo per fare… niente.  
 
E che dovranno anche ringraziare Beppe Grillo per aver pensato al loro bene.  
In nome ovviamente della transizione ecologica. 
 
30 Marzo  2021