Interni
Esteri
Cultura
Parolatio
Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
Si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all' uso dei cookie..
Il lockdown abbatte i salari 
di Ninni Raimondi
 
Il lockdown abbatte i salari: nel 2020 persi 40 miliardi 
 
Quasi 40 miliardi di salari e stipendi lasciati sul campo, con un calo del 7,47% rispetto al 2019. Merito, se così si può dire, delle continue chiusure, che fanno scendere l’ammontare dei salari da 525 a 486 miliardi. Lo si apprende dalle ultime rilevazioni di Eurostat sulle principali componenti del Pil. 
 
Italia maglia nera in Europa 
Tra le principali economie del vecchio continente, l’italiana è quella che fa peggio. La Francia perde infatti “solo” 32 miliardi (-3,42%), la Spagna fa anche peggio con -6,44% (28 miliardi in meno). Quasi nullo l’effetto in Germania (-13 miliardi ma su una massa di 1500: -0,87%), mentre nei Paesi Bassi si registra addirittura un segno positivo. 
 
Il confronto è impietoso allargando lo sguardo all’interna Unione Europea. Nel complesso dei 27, il calo del monte salari si attesta all’1,92%. 
 
Quota salari sempre più bassa 
Se bisogna tornare alla grande crisi (2008-2009) e alla stagione dell’austerità montiana (2011-2013) per osservare una contrazione, quella del 2020 risulta impressionante perché ci fa tornare indietro a prima del 2016. In quell’anno il totale dei salari aveva toccato i 490 miliardi, “spinta” non certo dal Jobs Act renziano bensì dalle decontribuzioni 
 
Al di là dei valori assoluti, ancora più preoccupante era e rimane il dato della quota salari sul Pil, che rappresentando la percentuale di ricchezza prodotta che finisce ai lavoratori approssima la qualità della redistribuzione del reddito. Ebbene, quest’ultima è in calo almeno dall’inizio degli anni ’80. Una decrescita, eccezion fatta per alcune piccole correzioni all’insù, praticamente costante. Tanto da farla scivolare di un altro mezzo punto percentuale: dal 52,7 al 52,2%. Mai così bassa dal 2007 ed esattamente 10 punti in meno rispetto a meno di 40 anni fa. 
 
19 Aprile 2021