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a cura di Ninni Raimondi 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La Costituzione della 
Repubblica francese 
 
 
Costituzione della Repubblica francese (Quinta Repubblica) 
 
L'attuale Costituzione francese (Constitution française du 4 octobre 1958) è la costituzione della Francia, entrata in vigore il 4 ottobre 1958. Il testo, redatto da un'apposita commissione nominata da Charles de Gaulle, era stato approvato a larga maggioranza dall'elettorato il 28 settembre precedente. 
 
Tale carta ha dato origine all'attuale sistema di governo francese, noto come Quinta Repubblica, caratterizzato da una forma di governo semipresidenziale. 
Il tratto fondamentale della nuova Costituzione può essere trovato nel superamento del parlamentarismo, ritenuto causa di inefficienza nella gestione politica del paese, accompagnato dal rafforzamento dell'esecutivo e dalla centralità del ruolo svolto dal Presidente della Repubblica. 
 
Genesi storica 
Il 24 maggio i golpisti presero possesso della Corsica senza spargimenti di sangue e annunciarono che un'operazione dello stesso tipo avrebbe avuto luogo a Parigi se il presidente René Coty non avesse attribuito a De Gaulle l'incarico di formare un governo di unità nazionale investito di poteri straordinari per prevenire "l'abbandono dell'Algeria". Per scongiurare la minaccia di un colpo di Stato, il Presidente del Consiglio Pflimlin preferì passare la mano a De Gaulle, il quale accettò di assumere il potere nel rispetto della legalità repubblicana, ma pretese di poter modificare la Costituzione. Perciò, nella notte tra il 2 e il 3 giugno, si votò la modifica dell'art. 90, per attribuire al nuovo Capo del Governo poteri straordinari per un periodo di sei mesi. Sottoposta al voto popolare il 28 settembre 1958, la nuova Costituzione fu approvata a grande maggioranza e promulgata il 4 ottobre dello stesso anno. 
 
Preambolo 
Nel preambolo della Costituzione si afferma: «il popolo francese proclama solennemente la sua fedeltà ai diritti dell'uomo ed ai principi della sovranità nazionale così come sono stati definiti dalla dichiarazione del 1789, confermata ed integrata dal preambolo della Costituzione del 1946. Sulla base di tali principi e di quello della libera determinazione dei popoli, la Repubblica offre ai territori d'oltremare, che manifestano la volontà di aderirvi, nuove istituzioni fondate sull'ideale comune di libertà, di eguaglianza e di fraternità, e concepite in vista della loro evoluzione democratica». 
 
La forma di governo: le scelte dei Costituenti 
Secondo la dottrina comparatistica maggioritaria la Costituzione francese del 1958, razionalizzando la forma di governo parlamentare, ha finito per introdurre una nuova forma di governo: il semi-presidenzialismo. 
Duverger ha posto in evidenza la presenza nella Costituzione della V Repubblica di «tre strati successivi, tre sedimenti sovrapposti» corrispondenti ad altrettante concezioni della forma di governo. 
Per prima cosa vi è lo strato di De Gaulle, che si ricollega all'idea enunciata nel discorso di Bayeux di un sistema incentrato sul Presidente della Repubblica. L'obiettivo del generale era quello di configurare un presidente forte, la traduzione in termini giuridici del ruolo che egli stesso pensava di dover svolgere all'interno del regime francese. 
 
In secondo luogo, vi è lo strato legato alle idee del Ministro della Giustizia Debré, il quale guarda al modello Westminster, pur nella consapevolezza della profonda diversità nella situazione di partenza del sistema dei partiti. Precisamente, il padre della Costituzione gollista è favorevole ad un rafforzamento del Primo Ministro, chiamato a «dirigere l'azione del Governo» (art. 21). 
Infine, vi è lo strato dei Ministri non gollisti del Governo de Gaulle. Specialmente gli ex Presidenti del Consiglio della IV Repubblica Pfimlin e Mollet erano particolarmente convinti della necessità di proteggere il Governo nella regolamentazione del rapporto fiduciario.
 
 
 
 
 
Modifiche costituzionali 
Nel tempo, la Costituzione è stata oggetto di 24 revisioni costituzionali.  
 
In particolare
11/1962 – Elezione del Presidente della Repubblica a suffragio universale 
12/1963 – Sessione parlamentare 
10/1974 – Possibilità per 60 deputati o 60 senatori di deferire una legge al Consiglio costituzionale 
06/1976 – Interim della Presidenza della Repubblica 
06/1992 – Disposizioni per l'attuazione del Trattato di Maastricht (Unione economica e monetaria, voto dei cittadini europei alle elezioni municipali, politica comune dei visti); lingua francese, leggi organiche relative ai TOM, risoluzioni parlamentari sugli atti comunitari 
07/1993 – Responsabilità penale dei Ministri (creazione della Corte di Giustizia della Repubblica) 
11/1993 – Diritto di asilo 
08/1995 – Sessione parlamentare unica (dal primo giorno lavorativo di ottobre all'ultimo giorno lavorativo di giugno), disciplina delle “immunità” parlamentari e allargamento delle possibilità di ricorso al referendum 
02/1996 – Legge di finanziamento della previdenza sociale 
07/1998 – Avvenire della Nuova Caledonia 
01/1999 – Disposizioni per l'attuazione del Trattato di Amsterdam 
07/1999 – Disposizioni per il riconoscimento della Corte penale internazionale, disposizioni relative all'uguaglianza tra uomini e donne 
10/2000 – Durata del mandato del Presidente della Repubblica (da 7 a 5 anni) 
03/2003 – Mandato d'arresto europeo 
03/2003 – Organizzazione decentralizzata della Repubblica 
03/2005 – Trattato istitutivo di una Costituzione europea 
03/2005 – Carta dell'Ambiente 
02/2007 – Corpo elettorale della Nuova Caledonia 
02/2007 – Responsabilità del Presidente della Repubblica 
02/2007 – Divieto della pena di morte in Francia 
07/2008 – Modernizzazione delle istituzioni della Quinta Repubblica francese
 
 
 
 
Gen. Charles De Gaulle 
 
 
 
La "Quinta Repubblica francese" 
 
 
«Come si può governare un paese che ha 246 varietà differenti di formaggio?» 
(Charles de Gaulle, citato sul Newsweek, New York, 1º ottobre 1962) 
 
La Quinta Repubblica francese (in francese Cinquième République) è il nome che si attribuisce allo Stato dopo l'approvazione della settima costituzione repubblicana della Francia, che fu introdotta il 5 ottobre 1958 ed è ancora in vigore, seppur con qualche modifica. Essa nacque dalle ceneri della Quarta Repubblica francese, rimpiazzando un sistema parlamentare debole e diviso con un più forte e centralizzato sistema semipresidenziale. 
 
Fondazione 
La causa che portò alla nascita della Quinta Repubblica fu la crisi algerina. Sebbene la Francia avesse già da tempo abbandonato molte delle sue colonie, come le colonie dell'Africa occidentale e dell'Asia sud-orientale, essa manteneva ancora l'Algeria, in cui una numerosa popolazione francese si opponeva a qualsiasi tentativo di decolonizzazione. L'Algeria alla fine riuscì ad ottenere l'indipendenza il 5 luglio 1962. 
Charles de Gaulle sfruttò la crisi per creare un nuovo Governo francese in cui la figura del Presidente avesse molti più poteri che in precedenza. Ancora oggi il Presidente della Repubblica francese ha molti più poteri delle rispettive controparti nelle altre democrazie parlamentari europee. Il 28 settembre 1958 vi fu un referendum popolare, e il 79,2% dei votanti appoggiò le modifiche costituzionali proposte da de Gaulle. 
Il 4 ottobre 1958, quando era in corso la guerra d'Algeria, venne approvata la nuova costituzione, nella quale il sistema parlamentare veniva rimpiazzato con quello semipresidenziale. Il Presidente era inizialmente eletto da un collegio elettorale, ma nel 1962 De Gaulle propose che venisse eletto direttamente dai cittadini con lo strumento del suffragio universale; anche tale modifica costituzionale venne approvata con un referendum il 28 ottobre con il 62% dei consensi. Nel maggio 1968 anche la Francia veniva toccata dalle rivendicazioni studentesche, in campo educativo, sessuale e lavorativo. 
 
Dopo de Gaulle 
A de Gaulle successero Georges Pompidou (1969-1974) e Valéry Giscard d'Estaing (1974-1981). Dal 1970 sono stati apportati alcuni cambiamenti alla Costituzione: sono state rimosse le parti in cui si parla della "Comunità francese" in quanto era ormai scomparsa. 
 
Doppio settennato di Mitterrand 
Nel 1981 arrivò all'Eliseo il socialista François Mitterrand[1], poi rieletto nel 1988: a livello amministrativo, viene approvato il primo grande decentramento verso le autorità locali. 
Dopo la caduta del muro di Berlino, si ridussero le potenziali minacce alla Francia. La Francia così ridusse le sue capacità nucleari e abolì il servizio di leva nel 2001. Nel 1990 la Francia di François Mitterrand, con l'Opération Daguet partecipò alla Guerra del Golfo contro l'Iraq. Negli anni novanta la Francia promosse lo sviluppo dell'Unione europea, mentre nel 1992 venne ratificato il Trattato di Maastricht. 
Nonostante la fine della guerra fredda, la Francia dovette affrontare la guerra al terrorismo. Nel 1994 il volo Air France 8969 venne dirottato da terroristi islamici con il possibile intento di schiantarlo su Parigi, ma grazie al pronto intervento della GIGN a Marsiglia, dove l'aereo fu posto a terra, il dirottamento risultò un fallimento. Altri attacchi terroristici culminarono con le bombe al metrò di Parigi nel 1995. 
 
Dopo Mitterrand 
Emmanuel Macron presidente della Repubblica francese dal 2017 
Jacques Chirac divenne presidente della Repubblica il 17 maggio 1995. Nel 1999 le truppe francesi furono impegnate nella crisi in Kosovo. Nel 2001 la Francia contribuì alla guerra in Afghanistan; tuttavia rifiutò, in maniera assai vivace, di partecipare alla guerra in Iraq. Nel 2002 l'euro sostituì il franco francese. 
Jacques Chirac venne rieletto nel 2002, battendo al ballottaggio il leader del FN Jean-Marie Le Pen. Nel 2005 la Francia venne colpita dalle rivolte delle banlieue. Nel 2007 venne eletto presidente della repubblica l'ex ministro dell'interno, e rivale di Chirac, Nicolas Sarkozy[2]. Nel 2008 la Francia fu uno dei primi stati a riconoscere l'indipendenza del Kosovo, mentre nel 2011 fu la principale artefice dell'intervento militare in Libia e nel 2013 dell'intervento militare internazionale in Mali. 
 
Il 6 maggio 2012, al secondo turno, venne eletto presidente della repubblica il candidato François Hollande.  
Il 7 maggio 2017 venne eletto presidente della repubblica, ex ministro dell'economia nel governo Valls II, Emmanuel Macron. 
 
 
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